La squadra si è rinforzata in tutti i reparti, ma a differenza di un anno fa mancano Benatia (passato al Bayern Monaco) e gli infortunati Castan e Strootman: poco male, la Roma ha la stessa fame di un anno fa quando pur partendo a fari bassi mise il turbo sin dall’inizio vincendone dieci di fila. Merito di Rudi Garcia che dopo dodici mesi non ha più segreti per i colleghi avversari e, scherzi del calendario, l’esordio pur all’Olimpico vede i giallorossi affrontare la temibilissima Fiorentina. Insomma, per farla breve c’è tanta attesa per capire se la Roma, vera regina del calciomercato italiano e grande rivelazione dello scorso campionato, macinerà gioco come ha abituato tifosi e addetti ai lavori, domani sera all’Olimpico Gomez e Cuadrado cercheranno di rendere amaro l’esordio stagionale dei capitolini.
Il tecnico francese dei giallorossi in conferenza stampa non è apparso particolarmente disteso, ma in fondo fa parte del suo personaggio; per lui l’unica cosa che conta è il campo, lo spettacolo, l’entusiasmo, come detto la fame:
“Il gruppo non vede l’ora di iniziare le gare ufficiali. Sono 7 settimane che ci prepariamo. I miei giocatori sono fatti per la competizione, le amichevoli servono, ma non sono paragonabili alla gara di sabato. Quindi noi ora pensiamo solo a domani e poi concentrati sull’Empoli. Se siamo pronti? Nessuno lo sa”.
All’euforia di inizio ritiro, corroborata anche dagli acquisti di Cole, Astori e soprattutto Iturbe, negli ultimi giorni c’è stato qualche malumore nell’ambiente giallorosso:
“Dall’inizio della preparazione ho letto e sentito tutte le cose che si sono dette, sembra che siamo passati dallo scudetto a pensieri più negativi in questi ultimi giorni, sul caso Benatia, sugli infortunati. Certo che abbiamo problemi, tutte le squadre hanno problemi, ma sono stati anticipati e per questo abbiamo una rosa più ampia e facciamo in modo di gestire queste cose per superarle. Giocatori e allenatori non possono essere come la stampa e vivere di umori ed episodi. Dobbiamo accettare che i nostri tifosi possono essere euforici o depressi, ma noi dobbiamo tenere la barra su due certezze: la forza del nostro gruppo e sul fatto che in tutta la stagione dobbiamo giocare con entusiasmo e regalare la felicità ai nostri tifosi. Questo è il nostro obiettivo”.
Obiettivo più facile da raggiungere con una rosa allargata come quella romanista, anche se il mercato non è ancora finito e di questo Garcia si è lamentato aspramente:
“Abbiamo una rosa più ampia ed è necessario perché dobbiamo giocare almeno 22 partite prima di Natale e per fare in modo di avere non solo una scelta, bisogna avere almeno due giocatori per ruolo. Sabato avremo dei giocatori che non saranno con noi e ho lo stesso delle scelte da fare. Il mercato? Non trovo normale che chiuda dopo l’inizio del campionato. Per me non è possibile continuare così. I responsabili devono riflettere per chiudere le cose più in anticipo. Poiché le cose si fanno gli ultimi 15 giorni, allora anticipiamo la fine e sarebbe meglio per tutti”.
Manolas è convocato e disponibile ma non è sicuro del posto nella difesa a 4 in cui esordiranno Astori e Cole; centrocampo solido, estroso ed affidabile con De Rossi tra Nainggolan e Pjanic, tridente leggerino ma di sicura fantasia con l’esordiente Iturbe e Gervinho pronti ad essere innescati da Totti. La Roma è pronta, a Trigoria c’è ottimismo ma occhio, la Fiorentina non arriverà all’Olimpico per fare da vittima sacrificale.
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