Se c’è una cosa a cui Rudi Garcia non sa rinunciare queste sono le comunicazioni con Frédéric Bompard durante le partite. Il suo vice segue i primi tempi delle gare dalla tribuna, per avere una visione migliore, e in tempo reale suggerisce all’allenatore accorgimenti o mosse tattiche. Le conversazioni avvengono con una radiolina, un walkie-talkie, e costano carissime al francese che ogni settimana viene multato e fino ad ora ha dovuto pagare oltre 100 mila euro. Soldi ben spesi probabilmente, se guardiamo la cosa dal suo punto di vista. Da oggi però c’è qualcosa in più delle sanzioni economiche, la Procura Federale lo ha infatti deferito insieme al suo collaboratore e alla società per responsabilità oggettiva.
La particolarità di questo deferimento riguarda le tempistiche: il provvedimento arriva infatti con oltre 15 mesi di ritardo visto che fa riferimento alla gara dello scorso 25 agosto 2013, la prima di campionato dell’allora neo allenatore giallorosso a Livorno. In quell’occasione ci fu un problema tecnico, la radiolina si inceppò e per continuare a parlare con Bompard, l’allenatore decise di utilizzare un normale cellulare. Il regolamento lo vieta chiaramente, l’unico autorizzato a fare telefonate dalla panchina è il medico sociale. L’uso di una normale ricetrasmittente comporta solo il pagamento di una semplice multa, almeno così parrebbe. Riguardo ai tempi lunghissimi, la motivazione potrebbe essere spiegata nel comunicato delle Figc che spiega come abbia dovuto attendere il parere della Fifa:
Il Procuratore Federale,espletata la relativa attività di indagine ed atteso il parere della FIFA in materia, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale il tecnico della Roma Rudi Garcia e l’allenatore in seconda Frédéric Bompard “per aver utilizzato, in concorso tra loro, ‘sistemi elettronici di comunicazione’, nel caso di specie un cellulare, durante la gara Livorno – Roma. del 25 agosto 2013“. Deferita anche la società a titolo di responsabilità oggettiva.
Lo stesso Garcia commentò la cosa a fine partita con tono di stupore, spiegando che non sapeva che fosse vietato e che in Francia ci sono regole diverse: “Ho usato il telefono perché la radio non funzionava: sapete che parlo col Bompard, il mio tattico, che segue dall’alto il primo tempo. Vietato? In Francia è diverso…”. Cosa rischia ora il tecnico è difficile da capire, il caso passa alla Commissione Disciplinare che dovrà decidere il tipo di sanzione. Molto probabilmente il francese se la caverà con una nuova multa, l’ennesima, che pagherà ben volentieri come tutte le altre, difficilmente si arriverà ad una squalifica.
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