Nel giorno dell’esordio stagionale del nuovo Genoa di Fabio Liverani che oggi affronterà la sua prima amichevole contro una rappresentativa della Val Stubai, il presidente Enrico Preziosi è alle prese con problemi personali con la giustizia. Ieri infatti il tribunale di Genova lo ha condannato a un anno e sei mesi per mancato versamento dell’Iva, una cifra vicina agli 8 milioni di euro relativa all’esercizio fiscale dello stesso Genoa per l’anno 2011. Insieme a lui è stato condannato ad un anno anche l’amministratore delegato Alessandro Zarbano.
La vicenda è abbastanza paradossale dal momento che l’indagine della procura era partita da una denuncia spontanea dello stesso club che aveva chiesto e ottenuto un accordo di rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate, alcune rate sono state anche già versate. A rendere il tutto ancora più assurdo è il fatto che la sentenza dei giudici è più dura della richiesta del pm che aveva chiesto un anno per il presidente e otto mesi per l’amministratore delegato. Il tribunale ha stabilito anche la confisca dei beni sequestrati a Preziosi lo scorso febbraio, 4,3 milioni di euro tra conto correnti e quote di una fiduciaria, un appartamento e due box, mentre a Zarbano sono stati confiscati oltre 70 mila euro da un suo conto.
Increduli anche gli avvocati difensori dei due, Alessandro Vaccaro e Andrea Vernazza, che hanno annunciato fin da subito che ricorreranno in appello convinti di poter dimostrare la correttezza del comportamento dei loro assistiti: “Siamo rimasti molto sorpresi di questa condanna, in quanto siamo intimamente convinti della liceità del comportamento di Preziosi e di Zarbano, avendo raggiunto l’accordo con l’agenzia delle Entrate prima dello scadere del termine per il pagamento, fissato al 27 dicembre 2012. Purtroppo dobbiamo attendere la motivazione della sentenza, che ci sarà tra 15 giorni, per capire la valutazione diversa fatta dal giudice monocratico e sicuramente ricorreremo in appello certi della nostra ragione”. La stagione 2013/2014 non può cominciare con il sorriso per il Genoa e per il suo presidente, il club in ogni caso non rischia niente dal punto di vista sportivo e questa è l’unica buona notizia.
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