L’ex giocatore dell’Inter ha raccontato aneddoti sul suo passato in nerazzurro

Intervistato nella puntata di Cronache di Spogliatoio, l’ex Inter, Willy Gnonto, si è raccontato apertamente su tutto il suo percorso in nerazzurro.

SULL’INTER – Come ogni ragazzino, anch’io ho una squadra del cuore. Da piccolo magari era più forte che adesso. Ora seguo l’Inter e tutte le squadre italiane con piacere. Penso che alla fine era un sogno ed è un sogno che tengo dentro, non so se riuscirò a realizzarlo. Essere arrivato a questi livelli è già qualcosa di incredibile, però so che migliorandomi e continuando a lavorare posso fare ancora di più e poi chissà… magari giocare all’Inter o in squadre di questo livello.

L’ADDIO ALL’INTER – Sono cresciuto in Italia, ero all’Inter da quando avevo 8-9 anni, perciò era qualcosa che non mi era mai passato per la mente. Ad un certo punto ho dovuto pensare a quello che era giusto per me. Andare in Svizzera magari non era la scelta più facile, ma era quella più giusta in quel momento. Sono stato fortunato che i miei genitori mi hanno accompagnato, quindi non sono andato in un altro paese completamente da solo. È stata una scelta difficile perché non era la cosa che avrei voluto fare, ma sono contento di quello che ho fatto.

LA SPALLATA DI D’AMBROSIO IN ALLENAMENTO – Lì mi ha fatto capire che non ero ancora un calciatore (ride, ndr). Stavamo facendo una partitella, mi sembra in una pausa per le nazionali o comunque appena tornati dalle nazionali. Mi ricordo che in partitella, cinque contro cinque, la palla va vicino alla linea e io ho detto: “Aspetto un attimo, mi metto davanti e cerco di proteggerla”. Lui mi aspetta, appena faccio per andare verso la palla mi tira una spallata e io volo per terra. Sono rimasto un attimo lì così e ho detto: “Forse il livello è ancora troppo alto per me

DISTACCO PRIMAVERA E PRIMA SQUADRA – C’è questo distacco tra le due, in una squadra come l’Inter ancora di più. Penso che per questo sia stata più giusta la scelta di andare in Svizzera perché era proprio quel passo intermedio che mi serviva per maturare e stare lontano dalla pressione. Vedendo l’idea delle seconde squadre in Italia penso che sia la cosa più giusta, perché magari i ragazzi di 16, 17 e 18 anni hanno questa possibilità di crescere un po’ di più ed essere pronti a questo salto.

FOLLOWER FAMOSI – Dopo l’esordio in Nazionale mi hanno scritto Balotelli e Lukaku… È quello che dicevo: «Wow, come è possibile?. Perché Balotelli è italiano, è in Nazionale anche lui… Non dico che me lo sarei aspettato ma poteva avere più senso. Lukaku invece, così dal nulla… Mi ha detto: “Continua così e complimenti per quello che stai facendo, continua ad essere concentrato”. Ero tipo: “Wow, Big Rom grazie mille, ti ho sempre ammirato tantissimo

L’articolo Gnonto: «Addio all’Inter? Ho fatto quello che era giusto per me» proviene da Inter News 24.

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ultimo aggiornamento: 15-05-2023


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