I tifosi della Juventus (non tutti, per carità) sono ancora sotto “l’effetto stupefacente di Ronaldo“. L’arrivo del portoghese a Torino è stato paragonabile ad un terremoto, perché è avvenuto qualcosa che sembrava assolutamente impossibile per tutti. Proprio questo capolavoro di calciomercato rischia di diventare adesso un boomerang per la stessa Juventus.

I tifosi bianconeri hanno imparato a credere nei miracoli e quando ne hai visto materializzarsi uno con i tuoi stessi occhi, iniziano quasi a sembrarti una cosa scontata. Parliamo ovviamente del secondo miracolo atteso sotto la Mole: l’arrivo di Pep Guardiola. Il nome circola da tempo, anche da prima del divorzio con Massimiliano Allegri. La fonte? Nessun grande giornale o esperto di mercato, bensì i soliti sedicenti amici degli amici ben informati che sui social trovano facilissima presa.

Da un certo punto di vista, anche nel caso di Ronaldo c’erano stati diversi amici degli amici ben informati che avevano sparato (anche a caso) quel gossip un po’ ovunque usando un mix di deduzione logica e fantasia, venendo per diverso tempo smentiti dalle varie testate giornalistiche che escludevano l’operazione per tutta una serie di ottimi motivi.

Nel caso di Ronaldo, però, si partiva da un paio di fatti non da poco: il portoghese aveva annunciato di voler lasciare il Real Madrid subito dopo la vittoria della terza Champions consecutiva e, in più, si era poi chiuso nel mutismo più assoluto, non affrontando più la questione pubblicamente.

Nel caso di Guardiola le cose stanno molto diversamente: il tecnico catalano non ha mai detto di voler lasciare il City, anzi. E, soprattutto, ha smentito più volte con la sua viva voce ogni gossip e sussurro al riguardo, compresi quelli che lo accostavano alla Juventus.

Bastano queste differenze a far “calmare” la piazza juventina? A quanto pare no. La Juventus ha smentito qualsiasi trattativa ma: i soliti amici degli amici ben informati continuano a parlare; il miracolo di Ronaldo è ancora ben impresso nella mente; e, soprattutto, la panchina della Juventus è ancora vuota.

Oggi il Manchester City ha pubblicato sui suoi social un’intervista allo stesso Guardiola che, facendo un bilancio dell’ultima stagione, ha detto a chiare lettere che “il City è il luogo perfetto dove lavorare” ed anche che “il meglio deve ancora arrivare“. Basta così? Certo che no: ci sono ancora gli amici degli amici ben informati e c’è, soprattutto, lo spauracchio della decisione che la Uefa non ha ancora preso sulle violazioni contestate del Fair Play Finanziario, con una possibile esclusione dalle coppe europee all’orizzonte. Il City ha già presentato ricorso al Tas con l’intenzione di congelare la questione, ma poco importa. Tanto basta per sognare ad occhi aperti come vittime di un’isteria di massa; sono tutti affetti dalla “guardiolite”.

Il video dell’intervista a Guardiola è stato vivisezionato alla ricerca di qualche elemento che possa alimentare il sogno e confermare quelle che sembrano essere diventate delle certezze assolute. “L’intervista è di febbraio“, ha detto qualcuno rifiutandosi di ascoltare le parole del tecnico e di vedere le immagini delle premiazioni per i titoli vinti quest’anno che scorrono alle sue spalle; “è solo un fotomontaggio, creato per confondere le acque“. Qualcun altro ha corretto il tiro: “non è di febbraio, ma è sicuramente di qualche settimana fa perché Pep indossa un maglioncino” quindi l’intervista “è stata girata a fine stagione e nel frattempo le cose sono cambiate“.

Ok, tutto può essere. Solo la morte può rappresentare una certezza assoluta nella vita. Magari ci sarà un secondo miracolo a Torino. Ad occhio e croce, però, le cose non andranno così e il nuovo allenatore della Juventus rappresenterà una clamorosa delusione già un secondo dopo il suo annuncio. Non sarà gradevole per il sostituto di Allegri sedersi su una panchina di una squadra potenzialmente appagata, che ha alle sue spalle tifosi sempre più esigenti, che avevano già visto quel posto occupato da qualcun altro. Auguri Vecchia Signora: sei alla vigilia della tua stagione più difficile da 8 anni a questa parte. Quella iniziata con l’addio di Conte a metà luglio ti sembrerà una bazzecola.

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ultimo aggiornamento: 07-06-2019