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Ibra sul rapporto di Furlani a DAZN: “Ecco cosa è successo”

Zlatan Ibrahimovic ha parlato del rapporto con Furlani e sul nuovo possibile DS.
Domenica 30 marzo 2025, lo stadio Diego Armando Maradona è pronto a fare da cornice a una sfida di quelle che contano: Napoli-Milan, big match della 30ª giornata di Serie A. È una partita che si preannuncia infuocata: da una parte i padroni di casa, guidati da Antonio Conte, vogliono dare continuità a un cammino fatto di alti e bassi; dall’altra i rossoneri di Sérgio Conceição, determinati a scalare posizioni in classifica. Il Milan sbarca a Napoli dopo un successo tirato contro il Parma, un match che ha lasciato strascichi di nervosismo in panchina, mentre il Napoli punta sul calore del pubblico di casa per fare bottino pieno. In questo scenario, non passa inosservata la figura di Zlatan Ibrahimović: il Senior Advisor di RedBird si fa sentire con dichiarazioni pesanti nel pre-partita, un monito chiaro alla squadra e un segnale ai tifosi in un momento cruciale della stagione.
Le parole di Ibra
Il dirigente di RedBird ha parlato ai microfoni di DAZN:
Hanno parlato tanto di te in questi ultimi 20 giorni, volevano tutti sapere dov’eri
“Sono stato male, ho tagliato i capelli e il fisico ha preso uno shock. Scherzi a parte, sono stato male, ho avuto un virus, ho perso pure 3 kg. Ma ora sto meglio e sono presente”.
Continuerai a dare il tuo aiuto?
“Sono qua per aiutare tutti quanti, in campo e fuori campo. Come prima, presente e futuro”.
Quanto è importante avere la figura del DS nel vostro gruppo?
“Si parla tanto di questa figura, noi siamo uniti. Stiamo parlando tutti i giorni per capire cosa serve e cosa non serve, poi non posso entrare nei dettagli. Ho visto che hanno scritto che ho litigato con Furlani ed altre cose, ma sono tutte falsità, inventate. Con Furlani parlo tutti i giorni di tutte le cose, prima, oggi e domani. Sono qua per aiutare tutti. In campo spero che va meglio, e anche fuori campo”.
Una leggenda metropolitana racconta di una tua visita a Napoli con Cannavaro… C’è stato un momento in cui hai pensato che potesse essere la città giusta?
“Sì, ero vicino, era 5-6 anni fa. Non è successo ed era destino, forse non doveva succedere. Quando sono entrato in campo ora mi ha data tanta adrenalina, se non ricordo male nell’ultima partita qua ho fatto due gol. Ho bei ricordi in questo stadio. Sì è vero, Cannavaro mi portava in giro… Guidava… No, non posso dire tutto (ride, ndr)”.
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