Il Parma Fc è ufficialmente fallito e dopo 102 anni di storia sarà costretto a ripartire dal campionato Dilettanti. Un finale per molti annunciato sin da quando sono venute fuori tutte le magagne contabili nel corso dell’ultima stagione agonistica. Tutti i tentativi delle istituzioni, sportive e non, per salvare la gloriosa società emiliana sono stati vani e al giudice delegato non è rimasto altro da fare che decretare il fallimento. Al Parma hanno ufficialmente staccato la spina oggi, lunedì 22 giugno alle ore 14, quando si è conclusa deserta l’asta per l’acquisto della società. I due curatori fallimentari, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, hanno atteso invano un’offerta, ma nessun imprenditore se l’è sentita di accollarsi i 22,6 milioni di euro di debiti sportivi più gli 82 milioni di debiti futuri.
Come da prassi, i curatori fallimentari hanno registrato la mancata presentazione di alcuna offerta, rimettendo le sorti del Parma nelle mani di Pietro Rogato, giudice delegato, cui spetta il compito di decretare la fine dell’esercizio provvisorio e la scomparsa della società. In questo modo, dunque, si conclude la triste annata di uno dei club più vincenti a livello europeo dell’ultimo quarto di secolo. Nel giro di 12 mesi, infatti, i tifosi del Parma sono passati dal sogno Europa League conquistato sul campo (e poi svanito in segreteria) alla retrocessione in Serie B e annesso fallimento.
Un incubo finito nel peggiore dei modi dopo le speranze riaccese nelle ultime ore prima dall’interesse di Giuseppe Corrado, presidente e a.d. di The Space Cinema e poi da Mike Piazza. Entrambi si sono ritirati dalla gara vista le pesante situazione debitoria del club ducale, che ora dovrà ripartire dalla Serie D, categoria nella quale hanno giocato per l’ultima volta nel corso del campionato 1969-70.
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