Alla Juve non dispiace Diamanti. E i “tesorieri” del mercato italiano (procuratori, intermediari e direttori sportivi) lo sanno molto bene. Eppure qualcosa si è rotto subito, poi rabberciato dalla tipica diplomazia di Marotta, poi ancora quasi frantumato. Ma cosa è successo davvero tra i bianconeri e il Bologna? E cosa potrebbe ancora accadere?
Tutto nasce da un’idea di Conte, quella del doppio suggeritore dietro ad un unico centravanti, e dalle referenze dei compagni di Nazionale di Alino, uno che la gavetta (che tanto piace al tecnico leccese) l’ha fatta per davvero commettendo anche errori che lo hanno maturato. Tra gli sponsor di Diamanti, tanto per fare dei nomi, ci sono Buffon e Chiellini. La trattativa in embrione partì bene a maggio, con le situazioni Sorensen e Gabbiadini ancora da sciogliere, e proprio su quest’ultimo nasce la grana: la Juve non lo terrà in rosa (i felsinei ne sono a conoscenza) eppure comunica al Bologna che esclude ogni possibilità di rinnovo del prestito per quanto in accordo con l’Atalanta.
Ecco allora che su Sorensen nasce il rischio buste sventato da Marotta grazie a un Paratici sempre al centro delle mosse di mercato della Vecchia Signora.
Ma non basta, Diamanti è a un passo dalla Juve (Giaccherini non c’entra nulla, piuttosto uno dei due attaccanti italiani sul mercato, vale a dire Matri e Quagliarella) e dice no al Milan che tiepidamente sonda. Eppure salta ancora il banco.
E non solo perché i rossoblu alzano la posta da 10 a 12 milioni, ma anche e soprattutto perché si apre una bagarre comune sul danese Sorensen (nel frattempo è stata rinnovata la comproprietà) dopo le due interessantissime offerte di Dinamo Kiev e Southampton superiori ai 7 milioni di euro. Serve un fronte comune. La Juve punta ad inserire la seconda metà aggiungendo 6 milioni senza bonus per il fantasista toscano più il prestito-bis di Motta. Il Bologna se la prende: no, dicono, sono operazioni separate. Marotta allora si presenta alla celebre conferenza di Chatillon chiudendo la porta in faccia a Guaraldi.
Adesso la palla spetta ai due club, ancora una volta, con la Juve che pare aver meno fretta dei felsinei: fattore di vantaggio teorico oltre che pratico visto che Diamanti vorrebbe solo il bianconero e il più in fretta possibile. Ma la volontà non basta, esistono i bivi: infatti ora il Bologna gli offre un interessante rinnovo avvicinando il giallo a una sua soluzione che comunque non andrà a sfociare a Ferragosto. La verità, ovvero il dunque, lo si conoscerà ben prima.
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