Sessione movimentata in casa granata. Il Torino, forte anche di un girone d’andata sopra le righe, ha in testa una crescita in prospettiva. Anche di status. Ed è per questo e che i tesseramenti delle ultime ore di Barusso e Zeytulayev hanno un significato profondo per quanto poco calcistico: di fatto il Toro alza le caselle a disposizione dei posti da extracomunitario potendosi quindi poi permettere nella prossima estate alcuni colpi fuori dalle frontiere europee (per la norma italiana, è quasi obbligatorio sostituire calciatori extra UE a meno che non ne abbia in rosa al massimo uno). Insomma, una strategia di crescita.
Strategia che tra l’altro ha portato Urbano Cairo a convincersi che per Alessio Cerci, stella della squadra, serve un adeguamento di contratto con prolungamento forse di un anno fino al 2016. Con il gentlemen agreement (che già sussiste) di una cessione onerosa in estate. La tattica è chiara, e trapela direttamente dalla sede: portare il calciatore alla firma e cederlo poi con una base d’asta di 18 milioni, cifra per esempio che ha subito spaventato il Milan nei primi giorni di gennaio.
Ovviamente l’idea è quella di dialogare con i club interessati (italiani ed esteri, da escludersi la Juventus) soltanto dopo il campionato del mondo che si disputerà in Brasile. L’appuntamento per il rinnovo c’è già ed è stato fissato entro la fine del mese di febbraio.
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