Nella sua Svezia Zlatan Ibrahimovic è un dio ed ecco che per celebrare al meglio la sua grandezza le Poste locali hanno deciso di dedicargli un francobollo. La notizia è stata già ufficializzata, ma sono dal 27 marzo 2014 i collezionisti potranno impossessarsi della preziosa affrancatura. Il diretto interessato si è detto molto contento e onorato di vedere la sua immagine sui francobolli svedesi e apprezza l’iniziativa delle Poste che, ha detto, di solito gli mandano solo bollette da pagare…
Il capitano della nazionale di calcio non è l’unico sportivo che è stato celebrato in questo modo: dagli anni ’70 anche quattro giocatori di hockey e un campione di tennis tavolo, Jan-Ove Waldner, sono stati raffigurati in passato sui francobolli svedesi.
Ibra, già considerato da molti il più forte giocatore svedese di tutti i tempi, anche più di Nordahl, vuole battere al più presto il record di Sven Rydell di 49 gol con la maglia della nazionale. Per ora l’attaccante del Paris Saint-Germain è a quota 46 reti messi a segno in 94 partite (Rydell, invece, ne ha giocate solo 43) e, dopo aver ritirato il suo ottavo Guldbollen (pallone d’oro svedese) ha detto di non volersi fermare, ma di volerlo vincere altre volte in modo da rendere il suo primato imbattibile dai giocatori svedesi che verranno in futuro.
Come il nome rende evidente, Zlatan Ibrahimovic non è svedese al 100% perché i suoi genitori sono stranieri: suo padre Šefik originario della Bosnia ed Erzegovina mentre sua madre Jurka Gravić è croata. Zlatan però è nato a Malmö ed è cresciuto nel sobborgo di Rosengård. Cosmopolita per eccellenza ha giocato da giovanissimo nella squadra del Balkan, poi dal 1995 al 2001 nel Malmö, in seguito ha spiccato il volo verso l’esterno per non tornare mai più in patria, se non per la nazionale: si è fatto conoscere dal grande calcio con la maglia dell’Ajax (2001-2004), poi è arrivato in Italia, prima alla Juventus (2004-2006), poi all’Inter (2006-2009), in seguito una stagione al Barcellona e di nuovo Italia, al Milan, fino all’approdo a Parigi l’anno scorso, dove ha subito vinto lo scudetto, evento che non succedeva da 19 anni nella Ville Lumière e che ha mandato letteralmente in tilt la città.
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