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Inter-Cagliari 1-4 | Telecronache di Tramontana e Recalcati, radiocronaca di Cucchi, interviste e statistiche – Video

L’Inter sprofonda sotto i colpi del Cagliari ed esce tra i fischi di San Siro. Inaspettata e pesantissima la sconfitta per i nerazzurri che fino a qualche giorno fa sembravano la squadra più accreditata per il terzo posto. E’ ancora lunga per un primo bilancio, ma molto dipenderà da come la formazione di Mazzarri reagirà dopo questo capitombolo e se riuscirà a prendersi il ruolo, ancora libero, di anti JuveRoma. Dall’altra parte si è visto finalmente un Cagliari spumeggiante, trascinato da una tripletta di Ekdal. E’ il primo successo in campionato per la squadra di Zeman che adesso avrà la mente sgombra dallo 0 nel computo delle vittorie. Giornata terribile per l’Inter, costellata da pacchiani errori difensivi e dall’ingenua espulsione di Nagatomo. Segna Osvaldo, l’unica nota positiva della partita per i padroni di casa.

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Numeri e curiosità – Sardi ancora tabù per l’Inter: quattro pareggi e due vittorie del Cagliari negli ultimi sei confronti tra le due formazioni. L’Inter non perdeva a San Siro contro il Cagliari dal maggio 1995 – da allora 10 vittorie e quattro pareggi. L’Inter aveva alternato una vittoria interna e un pareggio esterno finora nelle prime quattro giornate di questa Serie A e aveva subito un solo gol. Il Cagliari aveva raccolto un solo punto nelle precedenti sette partite di campionato a cavallo tra la stagione in corso e la scorsa. Ancora a segno Pablo Daniel Osvaldo che aveva fatto un solo gol in 11 presenze di campionato lo scorso anno con la maglia della Juventus.

La delusione di Mazzarri a fine partita:

“Probabilmente ho sbagliato io alcune valutazioni di turn-over – ammette Mazzarri dopo Inter-Cagliari 1-4 – la squadra era cotta, è stata una giornata nera. Quando siamo rimasti in 10 dovevamo comportarci diversamente: una squadra esperta si mette dietro, non prende 4 gol nel primo tempo, e prova a rimontare nella ripresa. Bisogna ripartire subito, parlare poco e rispondere sul campo. Alcuni giocatori erano troppo stanchi, non ho avuto il coraggio di dare un turno riposo: ci sono giocatori che non possono reggere tre partite in 8 giorni in questo periodo, e lo abbiamo visto in campo. Ci sono giocatori appannati: basta un mezzo metro per prendere gol, e magari non hai la forza di reagire. Sembravamo appannati, ma non era facile giocare in dieci, sotto di quattro gol. Per assurdo nel secondo tempo si è giocato un po’ meglio, ma era tardi. L’espulsione di Nagatomo? Un allenatore che prende quattro gol non può dire certe cose, sembra che cerca alibi. Ma probabilmente non avremmo preso 4 gol se non avessimo giocato in 10. Nagatomo purtroppo aveva sbagliato il fuorigioco sullo 0-1, forse era un po’ nervoso, anche se mi dicono che la prima forse poteva essere evitata. Mentre ho visto falli anche belli robusti del Cagliari che non sono stati puniti. Ma non voglio parlare di arbitri, ho sbagliato io, e proviamo a girare pagina velocemente”.

La soddisfazione di Zeman per la prima vittoria del suo Cagliari in campionato:

“Sono da sempre convinto che questa squadra sa giocare a calcio. Dopo alcune partite ci avevano già dato per spacciati. Spero di continuare così nell’esprimere sempre meglio il mio calcio e l’intensità. Siamo sempre stati bene, ma avevamo un problema di testa nel pensare solo a difendere e poco ad attaccare. Oggi ce la siamo giocata ed è andata bene. Io voglio che Ibarbo attacchi gli spazi. Ha delle qualità ed è in grado di farlo. Basta che si vinca a Milano contro l’Inter e ciò significa che il mio calcio si può ancora giocare. Dare un gioco alla squadra. Ibarbo e Cossu lo scorso anno giocavano in posizioni diverse ed ora si stanno adattando e stanno pian piano rendendo”.