È già finito l’idillio tra Massimo Moratti ed Erik Thohir? Parrebbe di sì. Il nuovo proprietario indonesiano dell’Inter sarebbe partito spedito nella rivoluzione societaria senza più interpellare Moratti e la vecchia società. L’indiscrezione è riportata dall’edizione odierna del ‘Corriere dello Sport’ che parla di rapporti molto freddi nelle ultime settimane tra l’ex patron e il tycoon indonesiano che ha prelevato il 70% delle quote azionarie del club nerazzurro. Eppure, dopo il tira e molla per la realizzazione di un contratto che venisse incontro alle esigenze di entrambe le parti, dopo la firma dello stesso tutto sembrava essersi messo per il meglio.
Certo è stato chiaro fin dall’inizio quale fosse il problema: Moratti ha sempre voluto tutelarsi e anche se ha più volte detto pubblicamente di non voler nessun incarico nella nuova società, ha sempre chiesto di avere l’ultima parola sugli investimenti, sul mercato e non solo. Insomma, Thohr tira fuori i soldi e Moratti dà l’ultima parola, qualcuno ha semplicisticamente riassunto la cosa. Il cda è stato costruito tutto sommato per mantenere una sorta di equilibrio in questo senso, e anche i primi movimenti italiani di Thohir con le istituzioni per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà dell’Inter, sembravano confermare un lavoro parallelo di vecchio e nuovo corso con il medesimo obiettivo, quello di far tornare grande l’Inter.
Il contratto prevede delle clausole che tutelano Moratti, che potrebbe riprendersi la società qualora non vengano rispettati alcuni punti. Questo, ovviamente, sulla carta, perché negli ultimi giorni Thohir e i suoi collaboratori, forti dall’essere loro a tirare fuori i quattrini, non hanno più coinvolto Moratti nelle ultime decisioni. L’ex presidente sarebbe molto risentito: si sente escluso, ma resta in silenzio perché al momento non è la rottura quello che cerca. L’impressione, però, è che basterà una piccola goccia per far trboccare il vaso.
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