La sconfitta rimediata dall’Inter contro il fanalino di cosa Parma, lascerà importanti strascichi nell’ambiente nerazzurro. Già ieri, durante la gara del Tardini, qualche tifoso ha esposto striscioni inneggianti all’ex tecnico Roberto Mancini, ma Walter Mazzarri, ai microfoni Mediaset ha replicato con un secco “me ne frego”. Importa molto di più ad Erick Thohir, presidente nerazzurro che nei giorni scorsi aveva dato un vero e proprio ultimatum all’allenatore toscano. Dopo due vittorie risicate contro Cesena e Sampdoria, giunte in entrambi i casi grazie alla concessione di un calcio di rigore, lo stop di Parma ha riacceso mugugni e insofferenze, sia nella tifoseria che in società.
L’Inter perde, ma soprattutto continua a denotare un’endemica assenza di gioco. La squadra nerazzurra sembra essere principalmente pensata per difendere e quando gli avversari si chiudono, fare la partita diventa praticamente un’impresa. È un’Inter brava principalmente a giocare di ripartenza: dopo che il Parma è andato in vantaggio, la circolazione palla dei nerazzurri è stata sempre lenta e prevedibile. Con questi presupposti non si va da nessuna parte e dopo 10 giornate l’Inter ha già 10 punti di distacco dalla Juventus capolista. Ieri sera, con una vittoria, il club milanese avrebbe potuto agguantare il terzo posto, vista la classifica cortissima di questa prima fase della stagione, ma sembra che l’Inter arrivi sempre all’appuntamento più importante scarica, sia dal punto di vista fisico, sia mentale.
Attacco sterile, difesa traballante, non possono essere una scusante le assenze, visto che ieri sera il Parma era privo di diversi elementi importanti e durante la partita ha perso per infortunio altri due calciatori. Palacio è il fantasma di se stesso e Icardi da solo riesce a fare ben poco; Vidic, che avrebbe dovuto blindare la difesa, l’ha resa ancora più vulnerabile (12 gol subiti in 10 partite), con Ranocchia sempre più improponibile da centrale destro. Urge una svolta, magari tattica: Thohir la chiede dalla scorsa estate, quando disse pubblicamente: “voglio un’Inter che osi di più”. Per certi tratti ieri sera Mazzarri ha provato la difesa a 4 e uno spiegamento maggiormente offensivo, ma difficilmente sconfesserà il suo credo nelle prossime uscite. Molto dipenderà dalla prossima partita contro il Verona, che secondo i bene informati, in caso di ulteriore debacle, potrebbe essere l’ultima del tecnico toscano sulla panchina dell’Inter.
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