Nelle prossime ore ci sarà finalmente la ratifica dell’accordo tra Massimo Moratti ed Erik Thohir, il magnate indonesiano che preleverà il 70% del pacchetto azionario dell’Inter. Ciononostante, l’attuale presidente, Moratti appunto, proseguirà il progetto che rappresenta un suo sogno personale da diversi anni: la realizzazione dello stadio di proprietà dell’Inter. Il cambio della maggioranza societaria, dunque, non fermerà il processo, per il quale sono state già da tempo gettate le basi: per provare a contrastare lo strapotere sportivo ed economico dei top club esteri, come Bayern, Manchester United, Real Madrid e Barcellona, occorre adeguarsi al loro modello di business, così come ha già fatto la Juventus con lo Juventus Stadium.
Stando a quanto scrive oggi la ‘Gazzetta dello Sport’, l’area nella quale dovrebbe sorgere il nuovo impianto dell’Inter sarebbe già stata individuata a Rho, nell’hinterland milanese, facendo così tramontare le precedenti ipotesi che parlavano di Assago e San Donato. Ma c’è di più, perché dell’ipotesi Rho moratti avrebbe già parlato al presidente del Coni, Giovanni Malagò, al quale il numero uno nerazzurro avrebbe confermato l’intenzione di avviare i lavori a ottobre – novembre del 2015, esattamente dopo l’Expo 2015.
Ovviamente, le intenzioni di Moratti andranno confermate ufficialmente anche dal nuovo proprietario Thohir, che in prima persona o tramite un rappresentante legale, dovrà recarsi presso il Coni e ribadire la volontà di realizzare il nuovo stadio dell’Inter. Intanto, i progettisti avrebbero già individuato i modelli di stadio da prendere ad esempio per la realizzazione strutturale: sono in tutto cinque e si tratta dell’Etihad Stadium del Manchester City (56mila posti); il Friends Arena, stadio dell’Aik Solna (54 mila posti), il Veltins Arena dello Schalke 04 (78 mila posti), l’Emirates Stadium dell’Arsenal da (60 mila posti) e il St. Jakob di Basilea da 38 mila posti.
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