E’ raro continuare ad esercitare l’attività di calciatore a 40 anni e farlo ancora ad alto livelli. Javier Zanetti è uno dei pochissimi professionisti ad esserci riuscito: il giocatore argentino, in Italia dal 1995, capitano dell’Inter dal 1999, infatti, oggi ha superato il giro di boa dei quarant’anni.
Zanetti ha trascorso quest’importante ricorrenza, continuando a lavorare per il suo rientro in campo, dopo l’infortunio al tendine d’Achille, rimediato nel corso dello scorso campionato. In molti, a 39 anni suonati e una carriera giocata a mille, gridarono al ritiro ma l’obiettivo di Javier Zanetti è almeno ritornare in campo, rimandando ogni decisione definitiva circa la sua carriera al termine della prossima stagione.
Queste sono state le sue dichiarazioni concesse a Sky Sport 24:
Sto bene, sto sempre meglio. Tutto va secondo i programmi, la prossima settimana mi sottoporrò ad un controllo e, se tutto va per il verso giusto, comincerò a correre. È prematuro fare previsioni sul rientro, ma tutto va bene. La mia priorità è recuperare e tornare ad essere utile alla squadra. Se mi sento a posto, alla fine di questa stagione valuterò il futuro.
Zanetti, che una volta terminata la carriera agonistica ne inizierà una da dirigente, vuole che l’Inter torni al più presto ad essere protagonista:
Veniamo da un’annata molto negativa, ora stiamo riprendendo il percorso per tornare in alto. La squadra sta facendo un ottimo lavoro, in questo tour americano abbiamo affrontato squadre molto valide. Queste partite servono per crescere, l’Inter deve tornare protagonista. C’è ancora tanto da fare, bisogna lavorare. L’importante è che la squadra sia pronta quando ci saranno tre punti in palio.
Il campione argentino ha anche espresso il suo punto di vista riguardo il suo nuovo allenatore, Walter Mazzarri:
In passato si lavorava diversamente, ogni allenatore ha i suoi metodi. Mazzarri sta portando le sue idee, noi cerchiamo di seguirlo e speriamo che i risultati si vedano in campo. Mi auguro di avere con Mazzarri la fortuna di vincere tanto come è successo con Mourinho.
Giusto per non mettere a Mazzarri nessuna pressione…
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