Roberto Mancini e l’Inter stanno vivendo giorni di tensione. Il tecnico di Jesi, con il contratto in scadenza a giugno 2017, è deluso dal mercato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo fonti giornalistiche, sarebbero state la sconfitta di ieri in amichevole contro il Cska Sofia e l’incontro con Bolingbroke, durato solo qualche minuto. Il dirigente è arrivato appositamente da Los Angeles per chiarirsi con l’allenatore, ma il vertice si è concluso con un nulla di fatto. Mancini ha così lasciato il ritiro nerazzurro, ufficialmente per risolvere alcune questioni burocratiche prima della partenza per gli USA.
Che Mancini fosse tutt’altro che contento, lo si era già capito dalla conferenza stampa che ha preceduto la seconda amichevole estiva dei nerazzurri.
“Yaya Tourè? Ormai credo che non ci siano più speranze di vederlo con noi. Con Bolingbroke non abbiamo parlato di mercato. Non so chi sia la figura di riferimento per il mercato interista – ha accusato lo jesino – . Lo è chi deciderà quali mosse fare. I cinesi? Non posso dare giudizi, li ho visto solo una volta”.
Insomma, Mancini lamenterebbe una sorta di confusione all’interno della dirigenza nerazzurra, all’interno della quale non si sarebbe ancora capito chi decide cosa. A ciò si aggiunga il pressing della federazione inglese per la sostituzione di Roy Hodgson e la risoluzione consensuale potrebbe essere dietro l’angolo. Si parla già di possibili sostituti: il nome più caldo è quello di Leonardo, che avrebbe già avuto contatti con il vicepresidente Javier Zanetti. Il brasiliano siederebbe prima in panchine e poi assumerebbe un incarico societario. Cesare Prandelli è l’alternativa, il sogno di Thohir l’olandese De Boer, liberatosi dall’Ajax al termine della passata stagione.
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