Giorno di presentazioni in casa Inter, con Appiano Gentile grondante di giornalisti più ansiosi di fare delle domande a Piero Ausilio, direttore sportivo dei nerazzurri, che al protagonista ufficiale della mattinata, cioè il nuovo acquisto (in realtà sarebbe arrivato prima se non si fosse fatto male in Argentina nell’aprile scorso) Ruben Botta. Per il momento il 24enne centrocampista si è disimpegnato bene negli spezzoni di gara a lui concessi da mister Mazzarri, attirando subito iniziali e tiepide simpatie del popolo interista; anche di fronte ai microfoni ha fatto una buona impressione, esplicitando tutta la propria soddisfazione per esser approdato a Milano:
“Quando mi sono infortunato al ginocchio ho passato un momento difficile, in cui ho temuto che il sogno Inter si infrangesse, ma il ds Ausilio e tutta la società mi hanno aiutato e aspettato. Per questo li ringrazio, così come il Livorno e Mazzarri, che sta credendo in me. Posso giocare in tutti i ruoli offensivi, a destra o sulla sinistra per me è lo stesso, decide il mister dove ha bisogno. Spero di non deludere i tifosi”.
Come detto però i cacciatori di scoop e gli affamati titolisti aspettavano al varco Ausilio che ha dribblato senza batter ciglio le insidie più aggirabili, come le domande sui motivi dell’assenza di Marco Branca (“Io garantisco per me, poi sta a lui spiegare perché non ci sia…“) o sull’esclusione di Guarin dalla trasferta contro la Juve (“Non è venuto solo per precauzione circa le questioni ambientali“), ma sul colombiano è tornato necessariamente per esser più preciso, perché in sala si insisteva sull’affare saltato all’improvviso, quello ormai famigerato dello scambio con Vucinic. A questo punto il dirigente interista ha dovuto fare chiarezza:
“Si tratta di una storia che è stata valutata con dei concetti che non meritavano di essere usati, nel calciomercato gli accordi che saltano all’ultimo sono all’ordine del giorno. Ad esempio la scorsa estate non abbiamo fatto conferenze stampa per Isla e per noi va bene così. Non c’è mai stata tensione tra noi e la Juventus, abbiamo un ottimo rapporto con dei colleghi stimati e professionisti, che sportivamente sono rivali. Abbiamo pensato che questo accordo non dovesse essere sottoscritto”.
Quindi nessuna perdita di lucidità nella stanza dei bottoni del Biscione? Assolutamente no, a detta di Piero Ausilio:
“Non c’è confusione nell’Inter: il Presidente Thohir ci stima, abbiamo lavorato di comune accordo con lui e con l’allenatore. E’ arrivato Botta, è arrivato Hernanes con sacrificio economico, è arrivato D’Ambrosio con volontà e orgoglio, sul quale per altro c’era mezza Serie A. Poi conta il campo, cominciare a vincere da domenica. A fine stagione vedremo se gli obiettivi saranno stati raggiunti”.
Intanto ci ha messo la faccia, e non è poco di questi tempi: sulla sponda nerazzurra dei Navigli (non che vada meglio su quella rossonera) pare si navighi sostanzialmente a vista, ci si affida a comunicati ufficiali e a giustificazioni sguscianti. Ausilio almeno è stato chiaro.
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