Una nota di merito va sicuramente all’allenatore toscano della Roma, capace di raddrizzare una situazione difficile di classifica e di mettere ordine in uno spogliatoio rovente. Per i giallorossi l’avversario in finale si chiama Lazio. Sarà un grande evento per la città di Roma, ma preoccupa già da giorni quella che sarà la situazione dell’ordine pubblico e non sono esclusi stravolgimenti di orari, date e sede in merito. Ecco le parole di Andreazzoli a fine partita:
“Da quando io e il mio staff ci sia o insediati, la Roma è terza in classifica, dietro a Juventus e Milan, con una tendenza positiva affermata. Abbiamo dato una mano a questa squadra a ritrovare alcune caratteristiche fondamentali: la voglia di allenarsi, la felicità di essere gruppo, il piacere di soffrire e di gioire insieme. Il cambio di allenatore? Questa squadra aveva già un gioco, anche spettacolare. Ma c’erano altre situazioni delle quali tener conto e delle quali abbiamo tenuto conto. Era una squadra sfiduciata, abbiamo ridato entusiasmo e appartenenza ai colori della società. I violenti? Se parlassimo un po’ meno di questi virgulti che come nel West si scontrano e poi si vantano di quanti ne hanno accoltellati, le cose migliorerebbero. Poi, certo, ci vorrebbe anche qualche Daspo in più. Non è compito delle società perseguirli. Giocare un derby il 26 maggio di pomeriggio sarebbe una sciagura per chi lo guarda e per chi deve scendere in campo. Durante l’intervallo ho detto alla squadra che non ce l’avremmo fatta. Quando non è equilibrata, quando non è aggressiva, quando è passiva, il risultato non può essere che quello di subire l’avversario. Non so dire perché a volte sbagliamo l’approccio”.
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