Erick Thohir, patron dell’Inter, è tornato da qualche giorno in Italia per completare l’opera di rinnovamento del club nerazzurro e per stabilire, assieme ai propri collaboratori societari, le strategie per la prossima sessione di mercato, che a quanto pare dovrebbe essere all’insegna dell’austerity. I dubbi sulla situazione finanziaria del club, infatti, non sono ancora stati fugati e c’è da fare i conti con lo spietato Fair Play Finanziario, che proprio in queste ore sta “sgonfiando” le sponsorizzazioni del Paris Saint Germain, riducendo il potenziale di fuoco dei parigini sul mercato. Thohir vuole evitare di finire sotto la mannaia dell’Uefa, ma non potrà di certo continuare a staccare assegni così come ha fatto Massimo Moratti durante la sua gestione, culminata con spese per 1,2 miliardi di euro e un deficit societario di oltre 200 milioni di euro.
Per far fronte alla crisi societaria, stando a quanto scrive ‘Il Sole 24 Ore’, il magnate indonesiano ha pensato di scindere la Fc Internazionale Spa in più società. Un’operazione analoga a quanto fatto qualche anno fa dalla famiglia Sensi alla Roma, che consentì di dirottare tutti i debiti su una delle società satellite, consentendo magicamente all’azienda principale di avere i conti in ordine. Come illustrato dallo stesso Thohir al termine dell’assemblea dei soci, la prima società sarà la “MediaCo.” (nome ancora provvisorio), nella quale confluiranno i contratti di sponsorizzazione e quelli relativi ai diritti TV. Nella seconda società, invece, andranno a finire il ticketing delle partite casalinghe, il merchandising, le accademie e gli eventi organizzati sotto il marchio societario. Restano da definire la gestione dei beni patrimoniali, tra cui anche i contratti dei calciatori e il centro sportivo di Appiano Gentile. I debiti saranno dirottati tutti su una delel società, ma al momento non è dato sapere quale.
A Goldman Sachs, invece, il compito di sostenere l’Inter con un piano di finanziamento di cinque anni, che si concluderà dunque nel 2019:
“Agli istituti il business plan è piaciuto – rivela Thohir – , credono nel progetto e lo ritengono sufficientemente prudente. Abbiamo tre pilastri: aumentare i ricavi, disciplina a livello finanziario con salari inferiori al 50% dei ricavi e presenza globale.
Il piano di finanziamento delle banche dovrebbe essere di circa 250 milioni e andrà a sostituirsi alle garanzie personali prestate da Massimo Moratti (per un totale di circa 80 milioni) e il credito aperto presso alcune banche italiane, tra cui Intesa Sanpaolo, Bpm e Banco popolare. Inoltre, ci sarà da sostenete la gestioen corrente che costa annualmente qualcosa come 60-70 milioni di euro. Il compito per Thohir non sarà affatto facile, contando che al 30 giugno 2013, l’Inter aveva debiti per 432 milioni, a fronte di crediti per circa 145 milioni. I ricavi operativi dello scorso anno sono stati di circa 170 milioni: l’obiettivo dichiarato di Thohir è arrivare a 250 milioni per trasformare l’Inter in una società sana e totalmente indipendente.
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