Dopo la squalifica inflitta al Galatasaray, il Fair Play Finanziario potrebbe “colpire” nuovamente in Italia. L’esclusione per una stagione del club turco dalle coppe europee, di cui l’Uefa ha dato notizia oggi, rappresenta un importante monito per i club nostrani già finiti sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori del governo del calcio europeo.
Il Galatasaray dovrà restare per un anno fuori dalle coppe (se non dovesse qualificarsi quest’anno in Champions o Europa League la sanzione slitterebbe di un anno) e per di più ridurre il monte ingaggi nelle stagioni 2016-2017 e 2017-2018. Tradotto in soldoni, è un ridimensionamento dell’organico con la vendita dei calciatori più importanti, ossia quelli che percepiscono lo stipendio più alto. Come riferisce il ‘Corriere dello Sport’, si tratta di un campanello d’allarme anche per le società italiane, Inter su tutti, che dovranno stare sempre più attente al Fair Play Finanziario.
Dopo la prima sanzione rimediata lo scorso anno, la società nerazzurra ha preso impegni importanti con l’Uefa: il prossimo 30 giugno il passivo non potrà superare i 30 milioni di euro e nella stagone 2016-2017 dovrà raggiungere il pareggio di bilancio. E non è tutto, perché dovrà essere adeguato agli indici Uefa anche il rapporto tra ricavi e stipendi dei calciatori (plusvalenze escluse), ci sarà un limite agli ammortamenti, e dovrà dimostrare di avere intrapreso una politica “virtuosa” per mettere in ordine i conti.
Insomma, l’Inter non potrà sgarrare e se non dovesse arrivare la qualificazione alla prossima Champions League, che potrebbe garantire circa 50 milioni di euro, la situazione si farebbe ulteriormente complicata. Il timore dei tifosi, infatti, è che la dirigenza sia poi costretta a cedere qualche pezzo da novanta.
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