Scene che si commentano da sole. O meglio, che non avrebbero bisogno di commento. Un calcio malato, quello italiano, figlio della maleducazione e della mancanza di cultura sportiva di un intero paese. La Calabria, stavolta, è il teatro del fattaccio. Una partita di Terza Categoria. Manca un minuto alla fine dei tempi supplementari della gara tra il Tarsia e il Marcellina (valevole per i play off di Terza categoria). Il risultato è fermo sull’1-1. Rummolo, giocatore del Marcellina, dopo aver saltato due avversari, segna il gol vittoria che consente alla sua squadra di accedere alla finale promozione. I tifosi di casa decidono di invadere il campo e non certo con intenzioni pacifiche.
Si scatena una vergognosa caccia all’uomo e il più bersagliato è un giocatore del Marcellina, Spingola, che dovrà ricorrere alla cure all’ospedale civile dell’Annunziata per una frattura di tre costole. I carabinieri hanno interrogato a lungo dirigenti e calciatori per ricostruire l’incerdibile epilogo della partita ed hanno acquisito gli atti ufficiali di gara, oltre al video che ritrae quanto accaduto dopo il gol di Rummolo, proprio all’ultimo minuto di gioco. I carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano, recita un articolo de ilquotidianodellacalabria.it, stanno valutando anche la posizione di due giocatori del Tarsia, ma al momento, non sono stati ancora adottati provvedimenti giudiziari.
Le parole del sindaco di Tarsia Antonio Scaglione: “Esprimo la mia solidarietà al giovane calciatore del Marcellina che è stato aggredito e a tutta la diregenza del Marcellina. Sono fatti spiacevoli che non dovrebbero accadere mai, specie nello sport“. Il direttore sportivo del Marcellina Alfredo Loiero è ancora incredulo: “Ho giocato a calcio per 26 anni tra i dilettanti. Non ho mai visto niente del genere. Sono davvero rammaricato“.
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