Annata davvero travagliata per i tifosi del Cagliari. Nonostante la squadra viaggi verso una salvezza tranquilla, città e tifosi assistono impotenti alle conseguenze relative alle vicende dello Stadio “amovibile” Is Arenas. Gli arresti del presidente del club rossoblu, Massimo Cellino, e del sindaco di Quartu Sant’Elena, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che l’impianto aveva suscitato polemiche e diatribe legali sin dal suo primo utilizzo. A pagare il prezzo più alto sono stati ovviamente i tifosi, che spesso non hanno potuto assistere allo spettacolo. E dovranno starsene a casa anche in occasione del prossimo match di campionato contro il Torino, che si giocherà a porte chiuse. Il Comune di Quartu, privo del suo primo cittadino, ha preferito non concedere l’agibilità provvisoria – come fin qui avvenuto – per evitare di compromettere ulteriormente la propria posizione oggetto di un procedimento penale.
Ennesima delusione, dunque per i supporter dei sardi, ai quali il Cagliari ha oggi indirizzato una missiva, pubblicata sul proprio situ ufficiale: “Siamo ancora qua a chiedervi per l’ennesima volta scusa per una situazione che definire incomprensibile è poco – si legge nella nota stampa – Il Cagliari ha fatto di tutto per dare uno stadio ai propri tifosi, dopo che il Sant’Elia era stato dichiarato inagibile per due dei quattro settori. I nostri sforzi per fare in fretta e bene, però, non sono stati sufficienti per risolvere il problema dello stadio e per permettere a voi e a tutti gli altri tifosi di assistere alle partite della nostra squadra“.
A pagare il prezzo più alto, ovviamente, sono gli abbonati che hanno anticipato il corrispettivo per le gare casalinghe già ad inizio stagione, magari facendo sacrifici e rinunce. A tal proposito, il comunicato del Cagliari prosegue affermando che gli abbonati sono “i più colpiti da questa situazione che negli ultimi giorni ha assunto aspetti persino drammatici. Difficile spiegare questo balletto che si è scatenato intorno allo stadio Is Arenas, un giorno agibile e l’altro no, un giorno aperto e l’altro chiuso. Ormai appare evidente a tutti che le responsabilità di tutto questo sono da attribuire ad altri e non al Cagliari Calcio”.
La missiva, si conclude con due promesse da parte del Cagliari, in attesa che venga chiarita la posizione del proprio presidente Massimo Cellino: “Primo: lavoreremo a ritmo serrato per cercare di risolvere la questione Is Arenas in tempo per la prossima partita casalinga con la Sampdoria. Secondo: troveremo il modo per risarcire con gli interessi gli abbonati che hanno avuto il solo torto di amare il Cagliari”.
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