Mancano ancora più di 100 giorni dall’inizio dei Mondiali di calcio di Brasile 2014, ma in Italia non può non tenere banco la questione relativa al prossimo CT della nazionale. Sì perché da tempo di parla di Cesare Prandelli come “dimissionario” subito dopo l’amichevole di lusso con la Spagna in programma a marzo. Il contratto dell’attuale commissario tecnico azzurro scadrà naturalmente a luglio, proprio al termine della rassegna mondiale e secondo i bene informati, nell’incontro che si terrà presto in Figc, comunicherà la propria volontà di non rinnovare al presidente federale Abete.
Dopo quattro anni sulla panchina della nazionale italiana, Prandelli sembrerebbe orientato a nuove avventure, magari tornando in un club prestigioso (si è parlato tanto di Juve, Milan, ma anche di Tottenham). Eppure nelle ultime ore qualcosa sarebbe cambiato: presentatosi ai sorteggi per i gironi eliminatori degli Europei 2016, Prandelli è sembrato molto sereno affermando di essere al lavoro per la programmazione dei prossimi impegni della nazionale. Certo il lavoro costante in un club gli manca: essere CT ti costringe a stare sui campi di allenamento molto poco e di trascorrere molto tempo ad osservare calciatore o a rappresentare la federazione in diversi eventi.
Ecco perché, la Federcalcio potrebbe offrirgli un nuovo ruolo, ossia quello di responsabile unico del settore tecnico azzurro, a partire dall’Under 15 fino alla prima squadra, con un impegno maggiore sul campo. Un ruolo di prestigio che pare fare gola a Prandelli, che con la conferma quasi certa di Conte alla Juventus, Seedorf al Milan e l’ipotesi Tottenham neanche presa in considerazione (“Io in Inghilterra? Fantacalcio”), potrebbe ora tornare sui propri passi. Il nuovo impegno lo terrebbe di più a Coverciano e lo porterebbe a stilare con il suo staff il programma di ciascuna nazionale, prevedere stage per i tecnici e altre iniziative che abbiano lo scopo di creare una continuità tecnica dai ragazzini alla nazionale maggiore. A fare da modello, sarebbe la Germania di Low, che già da tempo ha adottato questa linea. Nel progetto, sarebbe inclusa la creazione di nuovi centri federali, la cui costruzione dovrebbe avvenire a Roma e Milano.
Ormai è questione di pochi giorni, poi conosceremo il futuro della panchina della nazionale: se Prandelli dovesse dire addio, sarebbe pronto Massimiliano Allegri, ex tecnico del Milan. Più defilato Alberto Zaccheroni, attuale CT del Giappone e con un passato sulle panchine di Milan, Juventus e Inter.
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