Sir Alex Ferguson non ne vuole parlare ma, ciclicamente, gli viene rivolta sempre la stessa domanda: perché Javier Hernandez gioca così poco? E’ vero che lascerà il Manchester United la prossima stagione? Il decano manager scozzese glissa e reputa infondate le voci di una partenza del giovane attaccante dall’Old Trafford, ma per forza di cosa le voci si rincorrono se è vero che il Chicharito gioca col contagocce e ormai viene considerato poco più che un panchinaro dall’allenatore del Red Devils. Dal giorno di Capodanno, in cui siglò una doppietta al Wigan, è partito titolare in Premier League in appena 2 occasioni, contro il Qpr e domenica scorsa contro lo Stoke City, rimanendo in entrambe le occasioni a secco; nel 2013 ha fatto appena 4 gol (12 però nei primi 4 mesi della stagione), tutti in FA CUP, non prendendo parte agli ottavi di finale di Champions contro il Real Madrid e togliendosi le uniche soddisfazioni con la maglia della Nazionale.
Hernandez, detto “Pisellino” per via degli occhi verdi del padre anch’egli calciatore, è un calciatore molto molto interessante e d’altra parte lo sanno bene a Manchester anche se alla fine contano solo le decisioni di Ferguson; arrivò a vestire la maglia dei Red Devils nell’estate del 2010, pagato 7,5 milioni di euro dal Chivas di Guadalajara, città dove è nato e cresciuto. Nel 2011 rinnovò il suo contratto con lo United fino al 2016 e attualmente è valutato circa 20 milioni di euro, una cifra importante ma non da campionissimo perché in fondo il Chicharito non è propriamente esploso, pur avendo dalla sua la giovane età (è un classe 1988, siamo vicini alla maturazione completa) e ancora discreti margini di miglioramento. Insomma, per lui è arrivato il momento di spiccare il volo ma è dura giocando poco; così al termine della partita contro lo Stoke si è sfogato, come riporta il The Sun:
“E’ frustrante. Tutti i calciatori del mondo vorrebbero partire titolari in ogni singola partita, ogni settimana. Sono felice qui ma mi piacerebbe giocare di più. Sono un tipo che da il massimo anche quando sto seduto in panchina e per questo rispetto le decisioni del mister, ma ripeto: voglio giocare di più”.
Prezzo non proibitivo, ingaggio umano e curriculum già importante, inutile sottolineare che da qualche settimana diverse squadre hanno bussato alla porta del Manchester United per capire che intenzioni hanno con lui; è da tempo ormai che si fa il suo nome quale sostituto di Radamel Falcao all’Atletico Madrid: al Vicente Calderon si sono ormai rassegnati all’idea di perdere il colombiano e i colchoneros avrebbero chiesto in cambio, oltre a 50 milioni di euro, proprio Hernandez ai Red Devils che stanno corteggiando in maniera decisa Falcao e sono disposto anche a sacrificare il primo messicano della loro storia. Ma subito dietro spuntano i nomi di due italiane: la Juve, che in agenda oltre al suo nome ha anche quello di Nani, e addirittura la Fiorentina, pronta a offrire cash per assicurarselo. In ogni modo, se mai dovesse svestire la casacca rossa dello United, sarebbe un buon affare per la squadra che riuscirà ad accaparrarselo: mai un infortunio, ottimo senso del gol e buon professionista. A Ferguson la parola.
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