Dopo aver sospeso il giudizio in attesa di ulteriori aggiornamenti, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha deciso oggi di chiudere per due giornate la Curva Sud dello Juventus Stadium a causa dei gravi fatti accaduti nel derby. Stando alle ultime ricostruzioni della polizia – comunque non ancora definitive -, la bomba esplosa nella Curva Primavera dell’Olimpico di Torino sarebbe stata effettivamente lanciata da un occupante del ‘Settore Ospiti’. Da qui dunque la decisione di chiudere per due partite casalinghe la Curva Sud dello Juventus Stadium, quella che rappresenta il tifo più acceso. Questo il comunicato di Tosel:
“Sgombrato il campo da ogni ragionevole dubbio circa la attribuibilità ai tifosi bianco-neri del lancio della ‘bomba-carta’, la Soc. Juventus deve rispondere a titolo di responsabilità oggettiva ex art. 14, n. 2 CGS per la tale violenta condotta dei propri sostenitori. La consequenziale sanzione deve necessariamente riflettere la particolare gravità del fatto, un atto delinquenziale per la potenzialità lesiva del materiale esplodente utilizzato, ed appare equa la correlazione ex art. 18, n.1, lettere e), con il settore della Juventus Stadium denominato “Settore Sud” ove, secondo gli accertamenti effettuati dalla Procura federale, sono prevalentemente collocati in occasione delle gare casalinghe i sostenitori bianco-neri presenti nelle circostanze in causa nel ‘Settore Ospiti’ dello Stadio Olimpico. Entrambe le Società devono altresì rispondere per l’ininterrotto e pericoloso lancio nel corso della gara da parte delle proprie tifoserie di innumerevoli bengala, fumogeni e bottiglie nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria”.
Gli abbonati alla Curva Sud non potranno quindi partecipare alla festa Scudetto insieme agli altri tifosi, anche se nel settore ospiti dello Olimpico erano presenti circa 1400 persone contro le circa 9800 che può contenere la Curva dello Juventus Stadium. Saranno dunque penalizzati quanti non si sono macchiati di atti delinquenziali, ma anche quanti non erano neanche presenti in occasione del derby, ammesso e non concesso che i 1400 spettatori del settori ospiti fossero effettivamente tutti abbonati allo Juventus Stadium e tutti in Curva Sud. Cosa notoriamente non vera dal momento che gli appartenenti ai cosiddetti “club doc” allo Stadium siedono in Curva Nord e a loro spetta una quota rilevante dei biglietti in vendita per le trasferte.
La Juventus ha risposto alle decisioni del giudice sportivo con un comunicato, annunciando che presenterà ricorso contro questa decisione:
Juventus Football Club ribadisce la sua ferma e completa condanna di ogni gesto di violenza commesso all’interno e al di fuori degli stadi, come già pubblicamente affermato nel comunicato di domenica 26 aprile.
La società, tuttavia, desidera far rilevare le enormi incongruenze che hanno portato alle decisioni odierne del giudice sportivo.1. I dispositivi di sicurezza e le telecamere dello Stadio Olimpico di Torino a disposizione delle Forze dell’Ordine non hanno, allo stato attuale, permesso di individuare il o i materiali autori dell’atto deliquenziale. Tale circostanza ripropone l’urgenza di dotare ogni impianto sportivo di sistemi di controllo all’avanguardia, per evitare di giungere alla paradossale vicenda odierna: in assenza del responsabile materiale si punisce, oltremodo, il responsabile, o peggio il presunto responsabile, oggettivo.
2. Il comunicato del Giudice Sportivo fa leva, in premessa, sulla comunicazione odierna dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive alla Procura Federale. Entro tale comunicazione si parla di artifizio “credibilmente lanciato dalla zona superiore del settore ospiti”. Appena due righe dopo il Giudice dice: “sgombrato il campo da ogni ragionevole dubbio”. La contraddizione è evidente.
3. Il settore ospiti dello stadio Olimpico di Torino ospitava circa 1400 tifosi juventini, mentre il settore denominato Tribuna Sud dello Juventus Stadium è normalmente occupato da circa 9800 persone. Ancora una volta si colpisce una folla indiscriminata poiché non si è stati in grado di individuare i reali responsabili e, forse, neppure la reale dinamica dei fatti
4. Nel passato e anche nella fattispecie del derby Torino-Juventus, circostanze analoghe danno luogo a sanzioni differenti.
Riassumendo: gli autori materiali rimangono ignoti, il luogo del misfatto, pur essendo noto, non viene sanzionato, ma si colpisce lo Juventus Stadium e quindi la Juventus, che ne è proprietaria e che, a detta di tutte le autorità, lo ha reso un luogo sicuro sia per quanto concerne la prevenzione sia, a maggior ragione, in termini di eventuale repressione. Juventus Football Club procederà pertanto a ricorso avverso questo provvedimento pur continuando a garantire a tutte le autorità dello Stato e sportive la massima collaborazione per l’individuazione degli autori dell’evento, che rimane in sé intollerabile e degno della massima riprovazione e sanzione morale, penale e sportiva.
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