Fernando Llorente è da 40 giorni immerso nel mondo Juve e non ha smarrito l’entusiasmo della prima ora, quando sorridente come pochi dichiarò a chiare lettere la sua soddisfazione nel vestire il bianconero della Vecchia Signora: cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa, in questo mese e dieci giorni di full immersion juventina? Qualcuno ha scritto: l’attaccante di Pamplona ci sta raccapezzando poco coi metodi di Conte, tanto che il trainer salentino sul finire della tournée in America lo ha preso da parte per un tete-a-tete di mezz’ora. Lezione personale di tattica e agonismo.
D’altra parte anche l’impiego di Llorente, inteso come minutaggio, è andato via via calando; si aggiunga l’anno di box forzato a Bilbao, la capocciata nel Trofeo Tim e i carichi di lavoro pesantissimi di questo primo mese di allenamenti e allora forse non è poi una sorpresa il fatto che stia faticando a dimostrare il suo valore. In ogni modo ha ritrovato la Nazionale, Del Bosque lo ha infatti convocato per l’amichevole che la Spagna giocherà contro l’Ecuador, e soprattutto oggi ha fatto chiarezza sul suo momento:
“Penso ancora, dopo tutte le polemiche del mio ultimo periodo in Spagna, di aver scelto la squadra giusta. Ora ho solo bisogno di tempo per adattarmi al nuovo modo di lavorare. Devo dire però che sono stato accolto benissimo qui. Il mister fino mi ha utilizzato in attacco con il modulo 3-5-2. Sto facendo cose che non avevo mai fatto con l’Atletico, dunque ho bisogno di tempo per capire cosa l’allenatore vuole da me. Servirà ancora lavorare per trovare il giusto feeling con i miei compagni. Conte non è felice di me? Non è vero, non mi ha mai detto questo. Anzi, è soddisfatto del mio lavoro fatto finora”.
Il problema, se davvero sia mai esistito (ne dubitiamo), è che Llorente è un giocatore davvero bravo ma ha caratteristiche che non s’erano mai viste dalle parti di Vinovo negli ultimi due anni: prima punta vecchio stampo, un giocatore che forse ha mandato in confusione anche Conte che anche a Siena non aveva avuto in rosa un attaccante del genere (giocava con Caputo e Calaiò di punta, quest’ultimo sì finalizzatore puro ma di un 4-2-4 e non di un 3-5-2 e sicuramente più tecnico e brevilineo). E, non dimentichiamolo, in fondo la stagione non è ancora iniziata: per cui nessuna polemica pre-campionato, Llorente è carico e voglioso di tramutare in gol ogni singolo scetticismo.
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