Dopo le anticipazioni circolate nella tarda serata, adesso abbiamo a disposizione la trascrizione integrale dell’intervista rilasciata dall’arbitro Rocchi a “Il Processo del Lunedì”. Il fischietto fiorentino ha parlato delle sensazioni vissute e delle decisioni prese durante Juventus-Roma, ma ha anche raccontato la sua vigilia del match e commentato il post partita infuocato.
Le ultime settimane sono state difficili per Rocchi; le critiche per il suo operato sono piovute da più parti. Un periodo duro, superato grazie all’aiuto della famiglia:
“Non state tra le settimane più semplici. Ho cercato di metabolizzare quello che era successo, stando in famiglia e allenandomi più di prima per cercare di essere pronto per il rientro. Chiaramente non è stato un periodo facile anche perché si è parlato quasi solo esclusivamente di questa partita. Io credo di avere mille difetti ma soprattutto un pregio, di assumermi sempre le mie responsabilità delle cose che faccio”.
C’è anche spazio per un’assunzione di responsabilità:
“In quella partita mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, mi permetta di dirle che sono state scelte difficili. Noi siamo li per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o senza dubbi. E’ chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare tra i calciatori e nell’ambiente un clima di tensione o comunque un clima di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla”.
Tutto è nato dalla decisione di assegnare il rigore per fallo di mano di Maicon:
“In Juve-Roma ho sbagliato creando tensioni tra i giocatori. La mia gestione dell’episodio del rigore di Maicon è stata anomala. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro. Dopo aver rivisto la partita per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l’analisi più dura è stata proprio sul quell’episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata di quella situazione potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos’è successo durante la partita”
Nessun ripensamento, invece, sull’allontanamento di Rudi Garcia:
“E’ un gesto che non possiamo tollerare, non regolamentare. Mi è dispiaciuto in quel momento espellerlo perchè non fa mai piacere allontanare un allenatore in particolar modo in una gara del genere, ma ho ritenuto corretto farlo. Il primo ad essere dispiaciuto di mandare fuori un allenatore è soprattutto l’arbitro. Io sono li per applicare il regolamento e non posso permettere un determinato atteggiamento”.
Queste le sensazioni dell’arbitro alla vigilia:
“Innanzitutto la soddisfazione di ricevere la designazione di una partita così importante è molto grande. Non era la prima volta che dovevo arbitrare Juventus-Roma, con quella del 5 ottobre è stata la quinta. La preparazione per una partita del genere non richiede un impegno diverso rispetto alla norma. Quello che faccio è prepararmi al meglio con i miei colleghi e cercare di arrivare alla partita con la forma migliore. La partita può prendere una direzione o un’altra, ma non è che arrivi con un carico di tensione particolare. Sai che è una partita importante anche che devi affrontarla con la massima serenita”.
A molti non è piaciuta la sua designazione, così come la presunta mancanza di collaborazione con gli altri componenti della cinquina arbitrale. Rocchi è convinto di aver meritato la fiducia del designatore Domenico Messina:
“Noi siamo costantemente in contatto via radio, generalmente chi è in posizione migliore da un suggerimento, sempre che l’arbitro lo reputi attendibile e comunque l’ultima decisione spetta all’arbitro ed è sua responsabilità ogni decisione finale che prende. E’ sempre una responsabilità dell’arbitro. Qualcuno avrebbe voluto Rizzoli? Niente di strano, stiamo parlando di un collega che stimo tantissimo e che è il più bravo del mondo. Dispiace perché sembrava che non fossi in grado di farla questa partita quando invece la mia esperienza ce l’ho. Ripeto, non era la prima volta che arbitro Roma-Juventus e fortunatamente le altre volte era andata decisamente meglio, per cui un po’ mi ha ferito. Però poi alla fine conta il risultato finale. Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, da questo punto di vista potevo fare meglio e dispiace per chi ti ha affidato questo incarico. Sinceramente mi è dispiaciuto molto sentire dei giudizi non proprio lusinghieri sulla designazione”.
In campo l’arbitro non è stato sicuramente aiutato dai giocatori:
“Diciamo che i calciatori pensano a giocare la partita, il loro compito è questo. Sta all’arbitro riuscire a calmare gli spiriti e a portare la partita su dei livelli di accettabilità. A volte i calciatori potrebbero avere degli atteggiamenti migliori, però questo non sta a me educarli. Io lavoro e penso soprattutto alle mie mancanze ed eventualmente alle mie responsabilità”.
Il fischietto ha preferito dribblare la domanda più scontata, ovvero quella sulla richiestissima ‘moviola in campo‘:
“Noi andiamo in campo con gli strumenti che ci vengono consegnati. Noi usiamo la televisione per riguardare le partite ed eventualmente i nostri errori, per il resto non saprei cosa dire su questa cosa. Generalmente riguardo subito una partita che ho arbitrato, in questo caso ho scelto di aspettare qualche giorno per rivederla a mente fredda che si ragiona meglio. La prima cosa che deve fare l’arbitro e essere molto severo con se stesso per crescere nel suo lavoro o altrimenti rifarebbe esattamente gli stessi errori”.
Gli arbitri non possono rilasciare interviste dopo le partite. Rocchi concorda sulla necessità di questo silenzio stampa, allontanando anche il sospetto della famosa ‘sudditanza psicologica‘:
“Se ripenso a come sono andate le cose dopo Juventus – Roma credo che parlare non sarebbe stata una scelta giusta, poi non sta a me decidere. Sudditanza psicologica verso la Juve? Io quando arbitro la Juventus, arbitro una squadra come tutte le altre. Lo testimonia la mia storia, lo possono testimoniare calciatori e dirigenti. Io quando vado arbitrare qualsiasi squadra in serie A o in serie B prendevo la partita alla stessa maniera. Il mio obiettivo quando scendo in campo è di essere il più equilibrato possibile nelle decisioni e non guardo assolutamente il colore della maglia”.
Il rovente post partita visto dal suo punto di vista. L’unico promosso a pieni voti è il Presidente Pallotta:
“Non mi permetto di giudicare nessuno, ma vorrei invece sottolineare le dichiarazioni del Presidente della Roma perché ha chiesto di abbassare i toni e credo che sia l’atteggiamento giusto. Il mio futuro? Nella carriera di un arbitro ci sono momenti dove le cose non vanno come dovrebbero andare. Credo che la qualità di un arbitro o di un calciatore non dipenda da una partita, ci può essere un momento in cui le cose non vadano come vuoi quindi credo sia giusto avere un momento di riflessione, un momento di pausa, andare su partite di una fascia magari inferiore e se le tue prestazione sono buone e poi tornare a livello alto. Ringrazio i miei colleghi per gli attestati, sono praticamente come una famiglia, la parte che ti è più vicina in questi momenti anche perché sanno cosa si prova in questi momenti perché tutti ci sono passati”.
Juve-Roma, parla Rocchi: le anticipazione delle agenzie
Gianluca Rocchi, l’arbitro del burrascoso Juventus-Roma, ha rilasciato un’intervista alla trasmissione Rai, “Il processo del Lunedì” condotta da Enrico Varriale. Un’intervista programmata e già preannunciata qualche giorno fa dal presidente dell’Aia, Nicchi. In attesa di poter vedere in TV la versione integrale della chiacchierata tra Donatella Scarnati e il fischietto, sono stati pubblicati dall’Ansa alcuni stralci, che in molti stanno cavalcando a mo’ di ammissione di colpevolezza, anche se in realtà Rocchi non ammette alcun errore. In buona sostanza, il direttore di gara riconosce che le modalità con le quali si è addivenuti al rigore per il mani di Maicon siano state anomale e che da lì in poi ci sia stata un’escalation di proteste e tensioni.
L’episodio chiave di Juve-Roma, dunque, sarebbe stato il mani di Maicon, in seguito al quale l’arbitro Rocchi dà prima punizione dal limite, poi in seguito alle proteste dei bianconeri e guardando la linea bianca della distanza tracciata con la “bomboletta magica”, ha cambiato la prima decisione, assegnando il penalty.
“La mia gestione dell’episodio del rigore di Maicon è stata anomala: diciamo che una gestione non equilibrata della situazione – ammette ai microfoni di Rai Sport il direttore di gara – ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro”.
Come di consueto, Rocchi si è poi rivisto e ha analizzato a freddo gli episodi chiave del big match della sesta giornata di Serie A. Uefa e Fifa, da regolamento, non hanno fatto alcun appunto alla direzione di gara, ritenendo due dei tre episodi più discussi “al limite”, mentre è stato da tutti confermato come regolare il gol di Bonucci. In ogni caso, il direttore di gara di Juventus-Roma di tiene a ribadire che l’episodio più importante è stato il rigore causato da Maicon: da lì in poi la gara non è stata serena, influendo inevitabilmente anche sull’arbitraggio, secondo alcuni dettato dalla logica della compensazione.
“Dopo aver rivisto la partita – continua Rocchi – , per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l’analisi più dura è stata proprio sul quell’episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione, probabilmente ha creato delle tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro, quindi potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos’è successo durante la partita”.
Rocchi si sente responsabile per l’esito della partita? Questa la sua risposta:
Mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte che, le assicuro, sono state difficili. Ho cercato di decidere senza ripensamenti e dubbi, è chiaro che quando si sceglie, si possono creare tensioni. In questo senso, una responsabilità penso di averla.
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