La Juventus è in Indonesia per la prima tappa di quello che la società ha ribattezzato con un hashtag #JuveTour. Dopo la sfida in programma domani contro una selezione locale, i bianconeri si trasferiranno in Australia e poi ancora a Singapore. Dalla tournée la Vecchia Signora incasserà circa 5 milioni di euro, il doppio rispetto a quanto ottenuto lo scorso anno durante l’estate americana. Inoltre, con questo tour, la Juve si aspetta di incrementare il bacino di tifosi, oltre che strappare qualche remunerativo accordo commerciale.

I giocatori, così come la dirigenza, sono finiti letteralmente sotto assedio, tra il calore dei tifosi e le telecamere delle TV locali. Il presidente Andrea Agnelli è al seguito della squadra, con l’obiettivo di seguire da vicino la preparazione estiva e al contempo promuovere il brand Juventus in Asia e Oceania. Raggiunto da Bloomberg TV, il presidente bianconero ha fissato gli obiettivi della prossima stagione sportiva: “La Juve riuscirà ad entrare tra le prime 8 squadre in Europa”, sostiene Agnelli che entra poi più nel dettaglio. “Riconfermarci ancora in Italia e andare più avanti possibile in Champions: ci piacciono le sfide”, aggiunge.

Si parla anche di mercato e della tanto discussa possibile cessione di Arturo Vidal:

“Non abbiamo messo nessun giocatore sul mercato. Sono arrivati Evra, Morata e Pereyra. Grazie a loro e al resto della squadra che ha vinto i tre titoli consecutivi penso riusciremo a fare bene e a posizionarci tra le prime otto in Europa”.

La tournée ha il chiaro scopo di promuovere il marchio Juve in mercati quasi inesplorati. Solo così si può provare a tenere testa ai top club europei, Agnelli lo ribadisce:

“Abbiamo 180 milioni di tifosi nel mondo: se riuscissimo a ricavarne anche 1-2 euro a testa, ne incasseremmo 180-360 milioni. Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco hanno un fatturato di 450-530 milioni: noi siamo indietro ma con questi tour possiamo monetizzare. L’obiettivo è usare il digitale per testare la crescita della fanbase nel mondo e poi portarci la squadra di persona. Nel 2006 Juve e Milan avevano fatturati simili agli attuali top club europei: da allora abbiamo subito un crollo”.

L’eco delle vicende relative all’elezione del nuovo numero uno della Figc è giunta pure in Asia: le uscite di Carlo Tavecchio hanno messo in imbarazzo l’Italia nel mondo e Agnelli ci tiene ancora una volta a precisare che la Juventus non darà il suo appoggio:

“Al calcio italiano mancano stadi, un progetto tecnico, pensare al bene collettivo e Tavecchio parla di giocatori mangia-banane”.

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ultimo aggiornamento: 05-08-2014