Alla vigilia della sfida contro il Genoa, Massimiliano Allegri in conferenza stampa ha parlato di partita difficile per la Juventus anche per un fattore che forse in pochi sottolineano e che riguarda le condizioni del terreno di gioco del Luigi Ferraris:
Il Genoa nelle ultime sette partite ha perso solo una gara, il derby. È una squadra che gioca molto bene, ha buoni movimenti offensivi; aggredisce e in casa gioca un calcio totalmente diverso da quello che gioca in trasferta. Sarà una partita molto difficile. La cosa che mi preoccupa soprattutto, visto quello che è successo alla città di Genova, l’alluvione che c’è stata, è che il campo non è in buone condizioni e questo fa sì che sarà molto più difficile giocare una buona partita sotto l’aspetto tecnico.
L’allenatore bianconero non si è sbilanciato sulle scelte di formazione (il dubbio maggiore riguarda Llorente-Morata – certo, ovviamente, l’impiego di Buffon, che toccherà quota 500 presenze con la Juve) ma ha annunciato che Marrone rientrerà tra i convocati, così come Romulo, che in realtà era già disponibile per la partita col Palermo di domenica scorsa. Per quanto riguarda Caceres l’obiettivo è recuperarlo per l’Olympiacos la prossima settimana, mentre il desaparecido Pepe “ha avuto un risentimento all’adduttore” e nel “giro di due-tre giorni rientrerà con la squadra”.
Il tecnico livornese ha comunque osservato che sia nel reparto avanzato sia in quelo di metà campo “ho abbondanza di scelta”. Per quanto riguarda l’involuzione della squadra a livello di gioco:
I ragazzi hanno fatto per due mesi grande intensità, giocando anche un ottimo calcio. Ci può essere un periodo di rigetto, però i campionati non si vincono giocando benissimo o bene tutte le partite. C’è un momento del campionato in cui giochi meno bene. A parte che il meno bene nostro equivale fare 7-8 occasioni a partita, quindi credo che alla fine non è un meno bene. È normale che rispetto al primo tempo col Palermo dobbiamo giocare meglio, tecnicamente.
Ed in effetti per il momento i risultati danno ragione ad Allegri, visto che la Juve ad oggi ha tre punti in più di quanti ne avesse l’anno scorso quando in panchina c’era l’amatissimo Conte.
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