La Juventus ha possibilità di qualificarsi per la semifinale di Champions League dopo il 2-0 patito a Monaco contro il Bayern? La domanda è ovvia, anche perché verrebbe spontaneo dire “poche” se non “nessuna“. Nel calcio, è noto, nulla è impossibile, ma i numeri sono impietosi. Difficile immaginare che il Bayern Monaco (che era e si conferma una delle favorite per la vittoria finale, non certo una outsider) venga a Torino e si faccia fare 3 gol senza segnarne almeno uno o addirittura incassandone quattro limitandosi al gol della bandiera.

I tedeschi hanno una certa facilità nell’andare in gol, figuriamoci contro una Juventus che dovrà vincere per forza e dovrà farlo senza gli squalificati Vidal e Lichtsteiner. Le maggiori possibilità di riuscire nell’impresa (non si parli di “miracolo“, sarebbe eccessivo) risiedono paradossalmente proprio nella prestazione imbarazzante della Juventus a Monaco. I bianconeri di Conte hanno deluso individualmente, hanno deluso anche nell’insieme. Il 3-5-2 non ha funzionato, la pervicace tattica di dover ripartire sempre dai difensori in ogni azione, una tattica non intercambiabile più per mancanza di alternative che per contingente miopia del tecnico bianconero (la miopia al limite è “sistemica”), è divenuta autolesionistica di fronte al pressing asfissiante portato per 90 minuti da Ribery e compagni.

Certo, la condizione fisica del Bayern Monaco è apparsa straripante, ma le statistiche parlano chiaro: i bianconeri hanno corso più dei bavaresi, è bastato un pressing “di posizione” per frenare le iniziative della Juventus. Se qualche trama offensiva si fosse riuscita a sviluppare i padroni di casa sarebbero inevitabilmente andati in difficoltà nel finale, invece la lentezza e l’inefficacia della manovra bianconera ha consentito di dare vita ad un “torello” nella metà campo della Juventus alla fine più pesante per Bonucci, Barzagli e Chiellini di quanto non lo sia stato per Mandzukic, Robben e Muller.

L’impressione è che abbiano offerto in proporzione una prestazione peggiore i bianconeri di quanto non siano stati inarrivabili i tedeschi. Alla fine il Bayern, nonostante una schiacciante superiorità, ha avuto bisogno di errori individuali e di un pizzico di fortuna per segnare i due gol, fallendo altre occasioni (nel primo tempo Robben, due volte) che avrebbero meritato di finire alle spalle di Buffon.

In pochi sottolineano come un gol dopo 27 secondi in una partita del genere, in trasferta, un gol peraltro arrivato con una sfortunata deviazione che non ha trovato pronto l’estremo difensore della nazionale italiana con l’aggravante dell’azione avviata dal primo pallone toccato (malissimo) da uno come Andrea Pirlo, sarebbe stato un colpo durissimo da riassorbire per chiunque, figuriamoci per una squadra acerba come la Juventus in campo europeo.

Nella Juve non ha funzionato nulla, offensivamente (Matri – Quagliarella malissimo), difensivamente a centrocampo e aver perso “solo” 2-0 è quasi, questo sì, un miracolo. Conte dovrà ripartire proprio da qui. I bianconeri potrebbero certamente confermarsi in negativo, ma hanno tutti i margini per mostrare una reazione nella gara di casa guidati dalle tipiche motivazioni di chi non ha più nulla da perdere. L’allenatore ci crede sul serio? Impossibile ipotizzare il contrario anche se le sue interviste post-partita a Mediaset Premium e Sky, così come le sue espressioni in panchina per larghi tratti della gara, hanno mostrato un Conte quanto mai abbacchiato, lontano da quella combattività spesso sbandierata ed ostentata al punto da attirare su di sé la feroce antipatia degli avversari.

Il Bayern è stato più forte, certo, ma esserlo della Juventus di questa sera non era un’impresa complicatissima. L’appuntamento è per la gara del 10 aprile, sarà durissima, ma i bianconeri hanno quanto meno l’obbligo di offrire una prestazione diversa da quella di stasera.

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ultimo aggiornamento: 03-04-2013