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Juventus: cambiano le quotazioni di Tudor, cosa succede nella panchina bianconera

Igor Tudor potrebbe non essere solo una soluzione temporanea: la Juventus valuta seriamente la sua conferma anche per la prossima stagione.
Nel calcio moderno, la continuità tecnica è spesso sottovalutata, soprattutto in club di alto livello dove vincere è tutto, tuttavia, quando una squadra come la Juventus cambia cinque allenatori in sei anni, il problema inizia a diventare sistemico. Dai trionfi di Allegri nella sua prima esperienza, passando per Sarri, Pirlo, Allegri-bis e l’ultima breve parentesi Motta, il club bianconero sembra aver perso la bussola tecnica. A ogni nuova stagione corrisponde un nuovo progetto, spesso abortito ancor prima di prendere forma.
Il contesto: sei anni di instabilità tecnica
Una strategia del genere, però, rischia di minare la credibilità di una società che ha fatto della stabilità un tempo il suo tratto distintivo. La domanda che sorge spontanea è: si può davvero costruire qualcosa se ogni estate si riparte da zero?
Tudor, da traghettatore a potenziale punto fermo
L’arrivo di Igor Tudor, presentato inizialmente come un semplice traghettatore, si inserisce in questo clima di incertezza. Eppure, il tecnico croato non è un nome qualsiasi. Ex difensore bianconero, allenatore dal carattere forte e dalle idee chiare, Tudor ha già dimostrato in passato di saper costruire squadre intense, organizzate e coraggiose.
La sua attuale avventura juventina prevede una clausola di conferma automatica in caso di qualificazione in Champions League. Ma la dirigenza ha anche una contro-clausola: può chiudere il rapporto senza troppi costi. Questo doppio binario, che doveva garantire flessibilità, si sta rivelando un’arma a doppio taglio.
Eppure, se Tudor riuscisse a consolidare il rapporto con lo spogliatoio, dare un’identità tattica credibile e non deludere nel Mondiale per club in programma negli Stati Uniti, la sua conferma potrebbe diventare più di un’opzione di comodo.
La Juventus, pur continuando a monitorare tecnici come Conte, De Zerbi o Mancini, sta seriamente considerando Tudor per la prossima stagione. Non solo come traghettatore, ma come figura su cui fondare un nuovo ciclo, all’insegna di quella continuità smarrita da troppo tempo.
