Quanto possa contare il fattore anagrafico, la stanchezza mentale, la somma già accumulata di partite in stagione tra Juventus e Nazionale, non è dato sapere con esattezza. Quel che è certo è che Andrea Pirlo non è a oggi neppure lontanamente neanche solo il calciatore visto quest’estate in Confederations Cup, un Pirlo già considerato in flessione dopo una stagione comunque estenuante con i bianconeri per la seconda volta consecutiva campioni d’Italia.

Esistono però vicende extra che potrebbero aver fatto il resto: non va sottovalutato il dato che ha portato alla sostituzione contro il Verona, certamente non dettata dalla marcatura a uomo di Jorginho (non proprio un mastino). 19 palloni toccati in un’ora. Minimo storico per il regista bresciano, apparso piuttosto spaesato che in difficoltà nel palleggio. Non che valga come giustificazione, ma le voci che parlano di un Pirlo alle prese con una separazione coniugale forse possono dare un significato nuovo alla “assenza” dal gioco e dal nervosismo mostrato dai fatti (Pirlo che al momento della sostituzione imbocca il tunnel degli spogliatoi invece di fermarsi in panchina con i compagni) al punto da costringere Conte a chiedere al club da oggi in avanti una multa specifica per questo tipo di atteggiamento.

Ciò dimostra che il Pirlo visto domenica scorsa non è né quello che la Juve si attende e probabilmente neppure ciò che lui stesso si attende. Se ci sono questioni personali, devono rimanere fuori dal contesto. Per quanto possa essere difficile per un personaggio che è sempre stato ligio nella vita pubblica come in quella privata e che probabilmente per la prima volta si trova a gestire due situazioni difficili in famiglia e sul lavoro.

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ultimo aggiornamento: 25-09-2013