Claudio Marchisio commentando il posticipo contro il Milan vinto per 3-2 domenica sera ha rilasciato un’intervista interessante al quotidiano La Stampa. Il centrocampista, in queste ore impegnato con la Nazionale azzurra, ha parlato dei risultati ottenuti dalla Juventus in questo inizio di stagione, ammettendo che c’è un problema legato all’aspetto caratteriale della squadra. Parole che risultano essere anche una severa e ragionata autocritica:

Dico che è normale che dopo due anni che vinci, gli altri non sono felici. Si sono attrezzati e vogliono rifarsi dalle stagioni di delusione: e, forse, in questo momento hanno più voglia di noi. Il che non vuol dire che uno non la mette in campo, la voglia di correre e di impegnarsi, però il non aver vinto la stagione precedente ti dà la voglia di rifarti, e dai di più.

Secondo Marchisio, insomma, la Juventus, che l’anno scorso ha vinto per la seconda volta consecutiva lo scudetto senza particolari difficoltà, deve “avere più concentrazione” anche per limitare il numero dei gol subiti:

Concediamo pochi tiri, ma ne abbiamo presi davvero troppi (di gol, Ndr). È una cosa sulla quale bisogna lavorare. E non ci si può attaccare al fatto che c’è stato un tiro con una deviazione, o un fuorigioco o altra cosa. Ci sta mancando un po’ di concentrazione, rispetto all’anno scorso.

Per quanto riguarda il cammino della Signora in Champions League, il centrocampista 27enne ha messo in fila i fatti e le conseguenze in effetti non lasciano spazio a previsioni particolarmente ottimistiche:

Siamo al punto dell’anno scorso, con la differenza che le due di seguito invece che con il Nordsjaelland le abbiamo con il Real Madrid: ma andremo là senza paura, a giocarcela.

Sul versante Serie A, invece, Marchisio ha individuato nella Roma la squadra più temibile per il primato “perché non ha le Coppe” anche se “c’è da vedere se riusciranno a reggere questo ritmo, che non è facile”. Infine, la denuncia delle condizioni non ottimali in cui versa il terreno di gioco dello Juventus Stadium e che rischia di procurare infortuni più o meno gravi ai calciatori:

Lo si vede: a ogni piccolo spostamento o cambio di direzione, si alzava una zolla importante. Bisognerà fare qualcosa. Abbiamo perso Mirko (Vucinic, ndr) in Champions, e anche contro il Milan, s’è visto sul tiro di Quagliarella: appena ha messo la gamba di appoggio, s’è alzata la zolla.

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ultimo aggiornamento: 08-10-2013


Rassegna stampa 8 ottobre 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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