Il giorno dopo le ipotesi è arrivata la conferma ufficiale. E non è una bella notizia per il popolo juventino. Alvaro Morata, costretto a fermarsi durante l’allenamento di lunedì pomeriggio, il secondo in assoluto con la maglia bianconera, questa mattina è stato sottoposto ad una risonanza magnetica presso la Clinica Fornaca di Sessant.
La società ha comunicato pochi minuti fa che gli accertamenti hanno confermato la lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Dunque la prognosi per il completo recupero funzionale e agonistico del giovane spagnolo è di 50 giorni.
Tegola non da poco per Massimiliano Allegri, che al momento può contare soltanto su Carlos Tevez, Fernando Llorente e Sebastian Giovinco per quanto riguarda il reparto offensivo, considerate le partenze di Mirko Vucinic e di Fabio Quagliarella.
Ma il pericolo più concreto è che l’infortunio rimediato ieri da Morata, dopo uno scontro di gioco con il terzo portiere Rubinho, possa avere conseguenze concrete sull’intera stagione dello spagnolo. Infatti Morata non potrà partecipare alla preparazione atletica (e tecnica) che avrebbe dovuto permettergli l’inserimento nella sua nuova squadra.
L’anno scorso fu Andrea Pirlo a rimediare il medesimo infortunio che ora blocca Morata. Il regista bianconero dovette stare lontano dai campi per circa un mese e mezzo a cavallo tra dicembre 2013 e gennaio 2014.
Ora restano da capire le mosse di Marotta e Paratici, che già prima dell’infortunio di Morata avevano il compito di portare a Torino un altro attaccante. Lo sfortunato Morata verrà rimpiazzato per l’inizio di stagione o Allegri dovrà accontentarsi di avere a disposizione 4 calciatori di ruolo per il reparto offensivo?
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