Nicola Leali è una delle grandi promesse del calcio italiano nel ruolo di portiere, ormai “liberato” dalla pedante definizione di “erede di Buffon”. Così almeno fu raccontato ai tempi di Brescia, cioè quando la Juventus bruciò Milan e Napoli nella corsa all’emergente numero uno di origini mantovane. Oggi, a distanza di due estati e con due buoni anni in Serie B tra Lanciano e Spezia, lo scenario pare leggermente cambiato: si parla di Scuffet e meno degli altri. E anche Marotta è fortemente attratto dall’exploit dell’estremo friulano.
Per Leali allora si apre la corsa tra nuove pretendenti (in passato è già stato chiesto alla Juve sia dalla Fiorentina che dall’Udinese) che sanno di poter cercare di forzare la mano con la dirigenza bianconera, consapevole che sarà costretta a relegarlo ad un nuovo anno di apprendistato perché Buffon e Storari per Antonio Conte non si toccano né si discutono.
Spunta allora la Lazio, che nell’operazione ci crede. Tutto è nato contestualmente al discorso avviato ormai da gennaio per Fabio Quagliarella, poi corroborato dall’ipotesi Lulic e, più di ogni altra cosa, dall’idea juventina di arrivare in qualche modo ad avere una corsia preferenziale futura (tra un anno, massimo due) per la stellina biancoceleste Keita.
Insomma, Lotito e Tare vogliono costruire seriamente il dopo Marchetti (a proposito: il portiere smarritosi nel corso dell’ultima stagione è ufficialmente sul mercato a 10/12 milioni di euro, favorito il Milan) e pretendono a questo punto che la Juventus metta sul piatto il cartellino di Leali, da valutarsi intorno ai 6 milioni.
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