In questi giorni le proteste di centinaia di migliaia di brasiliani contro la Fifa e l’organizzazione dei prossimi mondiali che si terranno nel paese carioca hanno oscurato le cronache dai campi. Ad un certo punto si pensava anche che la Confederations Cup potesse essere interrotta, poi si è deciso di continuare ricorrendo all’esercito per blindarla, con la presidentessa Dilma che ha assicurato che in nessun modo la kermesse internazionale sottrarrà fondi e servizi fondamentali ai suoi cittadini. A rendere il clima bollente hanno contribuito anche le parole del numero uno della Fifa Joseph Blatter che commentando le manifestazioni che stavano avendo luogo nelle varie città aveva detto: “Il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone”, aggiungendo poi che la gente non avrebbe dovuto strumentalizzare l’evento sportivo per portare avanti le proprie lamentele.
Ovviamente il padrone del calcio mondiale è diventato il nemico pubblico numero uno, contro di lui si è schierato anche l’ex stella Romario che senza troppi giri di parole ha parlato di enorme spreco di soldi pubblici, il tutto per gonfiare le tasche della Fifa e dei suoi padroni. Una protesta di tale portata non poteva sbarcare anche sul web, i social network hanno fatto come al solito da cassa di risonanza, ma non di solo Twitter vive internet e così un attacco frontale a Blatter arriva dal suo paese, la Svizzera, sede dell’organizzazione non governativa Solidar Suisse, un ente che da anni si batte per una società economicamente più equa con iniziative e azioni in tutto il mondo.
Nella giornata di ieri è stato clonato il sito ufficiale della competizione creandone una copia identica all’indirizzo www.fifa-brazil-2014.com, la home page è la stessa ma in questo caso è corredata da un’animazione che vede Josph Blatter trasformarsi in una ballerina di samba, prima di tornare in se stesso e osservare il numero sempre crescente di persone che si stanno unendo alla protesta di Solidar sotto il grido, o meglio l’hashtag, #SAMBAHACK. Per avere maggiori informazioni sull’azione dimostrativa si viene rimandati al sito ufficiale della ONG, dove vengono spiegati i motivi della protesta. In fondo sono quelli che conosciamo, la Fifa e il governo brasiliano vengono incolpati di aver ordinato migliaia di sgomberi in aree che servivano alla costruzione di stadi e servizi connessi, stessa sorte toccata a 300 mila venditori ambulanti ai quali è stato impedito di continuare a svolgere la loro attività con la sospensione o il ritiro della licenza, per consentire alla Fifa di avere l’esclusiva nelle aree adiacenti agli impianti.
In compenso il governo ha soppresso la legge che vietava la vendita di alcolici negli impianti, su espressa richiesta dell’organismo internazionale del pallone, che, da quanto si apprende non pagherà un euro di tasse sui ricavi enormi che farà. Si chiude infatti ricordando quello che è successo nell’ultima occasione, i mondiali in Sudafrica lasciarono il paese con 2,3 miliardi di euro di debiti, mentre la Fifa aveva fatto registrare ben 2,5 miliardi di profitti. La stessa accusa fatta anche da Romario che nel suo intervento contro Blatter e l’organizzazione dei mondiali aveva snocciolato alcune cifre che in effetti non possono lasciare nessuno indifferente:
“Con tutti i soldi spesi si potevano costruire 8 mila nuove scuole, 39 mila autobus per le scuole o 28 mila centri sportivi. Quello che hanno speso per lo stadio Garrincha a Brasilia poteva servire per costruire 150 mila appartamenti per le famiglie a basso reddito, ma no, meglio spendere un miliardo e mezzo di reais per uno stadio. E’ bello? Sì. E’ utile? Non proprio. Il vero presidente del Brasile è la Fifa. La Fifa farà profitti per 4 miliardi di reais, un miliardo dei quali dovrebbe restituirlo in tasse. Ma non pagheranno nulla, loro arrivano, montano il circo, non spendono nulla e si portano tutto a casa”.
La protesta continua, ci sarà tensione anche in occasione delle prossime partite e probabilmente durerà per tutto l’anno di avvicinamento all’evento. Alle parole della presidentessa Dilma devono seguire i fatti, altrimenti il regolare svolgimento dei prossimi mondiali sarebbe fortemente a rischio. E intanto c’è già chi dice che prossimo obbiettivo potrebbero essere le Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma per il 2016.
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