Il catenaccio del Chelsea di Josè Mourinho non è piaciuto per niente ai giornali spagnoli che oggi, con toni più o meno goliardici, hanno espresso tutto il loro disappunto per l’atteggiamento in campo dei ‘Blues’ al cospetto dell’Atletico Madrid di Simeone. Premessa obbligata: non è che il tecnico argentino sia stato fin qui risparmiato da critiche analoghe all’indomani di alcune gara dei ‘Colchoneros’ nella Liga Spagnola, ma probabilmente ieri sera il livello di ‘attenzione difensiva’ ha probabilmente raggiunto l’apice stagionale. Non un grande spettacolo, dunque, per una semifinale di Champions League, la massima competizione continentale, ma Josè Mourinho è fatto così, e non serve tornare indietro di molto nel tempo per ricordare che con l’Inter, proprio l’accortezza difensiva gli è valsa la conquista di uno storico ‘triplete’.
Il giornale spagnolo più scatenato è ‘AS’, che parla di un autobus che avrebbe fermato gli assalti offensivi dell’Atletico Madrid. “Un autobus nell’area piccola”, è il titolo nella prima pagina, ripetuto con una piccola variante nella pagina dedicata alla cronaca della partita (“Un autobus frena l’Atletico”) e infine nel fondo del direttore che scrive: “Cento minuti di pallonate all’autobus”.
Il concetto dell’autobus ritorna anche su Marca, il cui titolo al pezzo su Atletico Madrid – Chelsea è: “Blues… dell’autobus”. E l’occhiello: “L’Atletico si giocherà la finale a Londra dopo essersi scontrato contro la muraglia di un Mourinho che ha puntato tutto sullo 0-0”. Tutti i quotidiani iberici, in un modo o nell’altro, fanno riferimento alla rosa del Chelsea e ai campioni che la compongono, non degni di presentarsi in campo con un atteggiamento così rinunciatario da non dare merito al loro blasone e alla loro tecnica. “Mou, questo gioco non è stato inventato per questo”, scrive Quique Setien sul ‘Mundo’, che evidenzia anche come Fernando Torres sia stato costretto a correre totalmente a vuoto per tutta la gara. Sempre il Mundo, fa poi riferimento alla partita dell’Inter di Mourinho del 2010 al Camp Nou: anche allora il tecnico portoghese sfoderò un catenaccio d’altri tempi, rivelatosi però determinante per la vittoria finale.
Parla senza mezzi termini di “catenaccio inglese”, infine, Marcos Lopez, mentre il collega Enrique Ortego ci va giù ancora più duro: “Un Chelsea repellente chiude la muraglia”. Da quelle parti, evidentemente, il fine non giustifica i mezzi.
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