A due anni dalla sua ultima partita da calciatore, Francesco Totti ha deciso di salutare definitivamente la Roma. A partire dall’agosto 2017 era iniziata la sua nuova vita nella società nei panni di dirigente. Dall’esterno non era chiarissimo capire quali fossero i suoi compiti all’interno dell’organizzazione societaria ed oggi Totti ha confermato questa strana ambiguità.
La proprietà ha voluto trattenere il suo simbolo per una questione d’immagine, ma non voleva affidarsi realmente a lui: “Non ho avuto mai la possibilità di esprimermi, non mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Se ho preso questa decisione non è per colpa mia. La Roma viene prima di tutto. Oggi avrei potuto anche morire, sarebbe stato meglio piuttosto che staccarmi dalla Roma. Ma come ho detto prima, è meglio che mi stacchi io. Tanti personaggi nella Roma hanno sempre detto che sono troppo ingombrante per questa società“.
Totti era pronto a tutto per la Roma, ma la proprietà non ha voluto coinvolgerlo nelle scelte importanti: “Sapevano la mia voglia di poter dare tanto a questa squadra e a questa società. Ma loro non hanno mai voluto, mi tenevano fuori da tutto“. L’ex capitano ha puntato il dito contro la proprietà americana e si è detto pronto a tornare sui suoi passi in futuro solo in caso di addio di Pallotta: “Sono pronto a tornare con un’altra proprietà. Il pensiero fisso di alcune persone era quello di togliere i romani dalla Roma e alla fine è prevalsa la verità. Sono riusciti ad ottenere quello che volevano, da 8 anni a questa parte quando sono arrivati gli americani hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte. Hanno voluto questo e alla fine ci sono riusciti“.
Totti ha raccontato del disagio profondo provato nei panni di un dirigente senza deleghe: “Bisogna essere trasparenti con i tifosi, l’ho sempre detto ai dirigenti: alla gente bisogna dire la verità. Un anno fa in un’intervista dissi che la Roma sarebbe arrivata tra quarto e quinto posto e che la Juve avrebbe rivinto lo scudetto: mi hanno detto che sono un incompetente e che distruggo i sogni ai giocatori e ai tifosi. Se questo è quello che vogliono, di prendere in giro la gente, io non sono fatto così. Io sono trasparente, perché quando lo sei, sei inattaccabile. Per questo non posso stare qui dentro“.
A proposito di sincerità, Totti ha avvertito i tifosi: “Tutti sappiamo i problemi reali della società in questo momento, soprattutto per il FairPlay finanziario, che bisogna vendere giocatori entro il 30 giugno. Hanno preso questa scelta difficile di vendere i più forti ed è anche più facile prendere soldi con questi giocatori e tamponare i problemi che ci sono con il FairPlay“.
I problemi della Roma sono anche e soprattutto figli dell’assenza di un vero capo: “Quando non c’è il capo tutti fanno come gli pare“. A Trigoria, in questi due anni, ha scoperto di avere dei nemici: “Non farò mai il nome, ci sono persone a Trigoria che fanno il male della Roma e il problema è che Pallotta tante cose non le sa e si fida sempre di quelle persone. Io so come va gestita Trigoria perché ci sono cresciuto dentro. Come si fa così ad andare avanti, essere coesi e aiutare la società? Non può essere, perché ognuno fa il bene di se stesso e delle cose che riportano a Boston ne arriverà un decimo“.
A Trigoria c’è, per esempio, la figura ingombrante di Franco Baldini che sulla carta dovrebbe essere solo un consulente: “Non c’è mai stato e mai ci sarà un rapporto con lui, se ho preso questa decisione è normale che ci siano stati degli equivoci, problemi interni alla società. Uno di noi doveva scegliere e mi sono fatto da parte io, troppi galli a cantare non servono. Ci sono persone che mettono bocca su tante cose e fanno solo casini, se ognuno facesse il suo sarebbe molto più facile per tutti. Quando canti da Trigoria non lo senti mai il suo canto, l’ultima parola spettava sempre a Londra. E’ inutile dire le cose che pensavi o volevi cambiare, era tempo perso“.
Totti ha infine assicurato che continuerà a frequentare l’Olimpico nei panni di tifoso: “Se andrò ancora allo stadio l’anno prossimo? In alcune partite sì, perché non dovrei. Sono sempre tifoso della Roma e può darsi pure che andrò in curva sud. Anzi, sai che faccio? Prendo Daniele (De Rossi, ndr) e insieme andiamo a vedere una partita in curva sud, sempre se non va a giocare da un’altra parte“.
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