Il Tottenham dovrà risolvere un problema rilevante se vorrà giocare a Londra le partite casalinghe della Premier League 2016/17 (ed eventualmente anche quella successiva), delle coppe nazionali e delle eventuali coppe europee. Gli Spurs, infatti, sono alla ricerca di un impianto dove poter giocare in quella stagione perché in quel periodo è prevista la ristrutturazione dello storico stadio di White Hart Lane, che passerà da 36 a 56 mila posti. La dirigenza del club londinese avrebbe chiesto ospitalità ai rivali dell’Arsenal che però si sono subito tirati indietro, negando loro l’affitto dell’Emirates Stadium. A quel punto hanno dirottato le lotro attenzioni verso Wembley, l’impianto della nazionale, ma senza successo.

L’unico impianto situato a Londra che rientra nei canoni delle direttive europee sarebbe l’Upton Park, sede del West Ham. In caso di diniego anche da parte degli Hammers, per il Tottenham potrebbe profilarsi una clamorosa e storica uscita dalla capitale, per una o due stagioni. Londra è l’unica città in Europa che possiede ben undici impianti con capienza maggiore alle ventimila unità, ma per il Tottenham potrebbe prendere piede l’ipotesi dello Stadium Mk, sede del Milton Keyns, a 70 chilometri dal nord della capitale inglese.

I lavori per l’ampliamento dello stadio costeranno circa 400 milioni di sterline, una cifra molto alta anche per Joe Lewis, il 77 enne proprietario del club che avrebbe già deciso di vendere le sue quote. La sua avventura con il Tottenham è iniziata nel 2001, quando l’imprenditore inglese aveva comprato la sua squadra del cuore per 22 milioni di sterline. Una bazzecola rispetto al costo del nuovo White Hart Lane.

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ultimo aggiornamento: 12-09-2014


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