Zio Reja (o se preferite Nonno Reja) torna sulla panchina biancoceleste e dà una prima, importante, sterzata alla Lazio. Il calcio lineare e semplice, ma efficace e ordinatissimo, del tecnico goriziano (il mister più anziano della Serie A), porta ancora una volta i suoi frutti. Spazio alla vecchia guardia che per due stagioni di seguito sfiorò l’ingresso in Champions League con una media punti di tutto rispetto e attenzione minimale alla fase difensiva, cercando di sfruttare le sgroppate di Candreva e (molto meno) di Lulic. Contro l’Inter la Lazio non gioca una partita spettacolare, ma riesce a restare concentrata fino alla fine e colpisce con il solito Klose, al primo pallone utile e giocabile in area nerazzurra. Aspetti importanti che con Petkovic si erano dissolti nel marasma tattico e mentale del gruppo.
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Dall’altra parte l’Inter recrimina per un presunto fallo da rigore di Dias su Rolando, ma deve fare mea culpa per una gara giocata non certo bene. L’attacco nerazzurro è stato soffocato dal muro difensivo degli avversari e le uniche vere palle gol sono arrivate da un paio di errori della difesa laziale. Le parole di Mazzarri a fine match:
“Abbiamo fatto tutto noi. Loro hanno pensato a difendersi e basta e hanno trovato il gol con una nostra leggerezza. Non abbiamo sofferto, ma il calcio è così. Due episodi hanno condizionato la gara: il rigore netto su Rolando e il mancato rosso a Dias al 30. Sono episodi che possono succedere in positivo e in negativo. Stasera con due episodi è stata condizionata la partita. Il rigore è netto e andava dato, poi magari lo sbagliavamo o magari perdevamo 5-1, ma andava dato. E Dias andava espulso. Il calcio vive sugli episodi e Klose ha qualità immense, determinanti in gare in equilibrio. Non siamo stati precisi e dovevamo sfruttare meglio i calci piazzati, ma è andata così. La Lazio non l’abbiamo mai sofferta, si sono chiusi da subito col loro 4-5-1 davanti alla propria area e ripartivano. Noi siamo stati meno brillanti del solito e abbiamo regalato il gol con una leggerezza, ma sono contento della mentalità dei ragazzi che sono venuti a Roma per vincere. La Champions? Può succedere ancora di tutto”.
Reja non si esalta per i tre punti e spera che la squadra migliori in fase di impostazione. Poi racconta un curioso aneddoto con Lotito protagonista di telefonate a vuoto:
“Sapevamo che non eravamo nelle condizioni migliori, ma abbiamo fatto partita molto intelligente. Abbiamo avuto una palla e fatto gol, come ha fatto finora l’Inter. Ci è andata bene. Oggi non abbiamo giocato molto bene, eravamo preoccupati, possiamo fare molto di più. Spero adesso dopo questo risultato possiamo ritrovare più serenità. Dias e Biava se stanno bene fisicamente sono i più forti, è la coppia perfetta. Con loro potremo avere qualche sicurezza in più. Col presidente mi sentivo una volta al mese. Ho sempre mantenuto rapporto di stima. Nelle prima due telefonate ho visto che era Lotito e non ho neanche risposto. Poi, invece, ho dovuto rispondere perché non mi sembrava giusto e abbiamo parlato. Stavo così bene a casa, senza problemi. Ma io mi sento ancora nelle condizioni di poter dare ancora molto a questa squadra, almeno lo penso e me lo auguro, soprattutto per i tifosi, per il presidente, per chi mi ha dato ancora fiducia. Stare lontano dai campi, uno come me che ha iniziato a 15 anni, ne ho 60 e sono sempre stato in prima linea e mi sembrava non giusto chiudere così definitivamente la mia carriera da tecnico. Adesso ho ancora la possibilità di continuare e mi sento ancora nelle condizioni di poter dare qualcosa ai ragazzi. Sono arrivato a Formello, è stato emozionante ritrovare tutti gli addetti ai lavori. Ci sono state delle manifestazioni di affetto e ho provato qualche leggero brivido”.
Lazio – Inter 1-0 | Le Foto
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