Lazio e Juventus danno vita ad una grande partita allo stadio Olimpico e alla fine le due formazioni si dividono la posta in palio. I biancocelesti sembrano trasformati da quando Reja ha sostituito Petkovic e in questo 2014 sono ancora imbattuti. Un dato emblematico che sottolinea l’inversione di tendenza rispetto alla prima parte della stagione in cui i biancocelesti hanno perso ben 7 partite. La Lazio, con organizzazione e intensità di gioco, ha fermato la corsa della Juventus che si ferma a dodici vittorie consecutive (solo l’Inter di Mancini ha fatto meglio nella stagione 2006/2007). Ad ogni modo è un punto guadagnato per i bianconeri che hanno raggiunto il pareggio con la tenacia di una grande squadra e nonostante l’inferiorità numerica, rischiando di capitolare ancora in un paio di occasione quando solo i legni hanno fermato la Lazio.
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Continua per i capitolini la serie negativa in campionato, contro la Juventus (non vincono contro i bianconeri da 19 partite di campionato, sei pareggi e 13 sconfitte). Per Fernando Llorente è il quinto gol di testa: un record perché Luca Toni è fermo a quota quattro. Tornando alla Lazio ora la formazione di Reja proverà a fare lo sgambetto al Napoli in semifinale di Coppa Italia. A fine partita Reja non nasconde un pizzico di amarezza per i tre punti non conquistati contro i Campioni d’Italia:
“Potevamo vincere e forse lo avremmo meritato per le occasioni. Abbiamo fatto un ottimo secondo tempo, nel primo eravamo un po’ paurosi. In inferiorità speravo in qualche contropiede, ma se non stai attento, questa Juve ti frega lo stesso. Rinascita? Conoscevo quasi tutti, so bene dove metterli. Questa squadra aveva bisogno di sicurezze. Marchetti? A Udine era stato malissimo per problemi allo stomaco. Poi ho parlato con lui, era un po’ pallido e mi ha detto che non era al 100%. Con la Juve non puoi permettertelo e Berisha mi dava garanzie. Non possiamo assolutamente provarci di Marchetti”.
Conte esalta la prova della sua squadra in inferiorità numerica:
“La reazione è stata positiva perché nelle difficoltà emergono gli uomini e non solo i calciatori. La Juve oggi ha dimostrato perché è prima in classifica. Dispiace perché si interrompe la striscia di 12 vittorie consecutive. A me e ai ragazzi avrebbe fatto piacere continuare a vincere ancora, ma bisogna fare i complimenti alla Lazio. Volevamo vincere, sia quando eravamo in undici, sia quando eravamo in dieci. Noi cerchiamo di inculcare la mentalità vincente, anche nella disgrazia con l’espulsione del portiere, e penso che nella difficoltà la reazione è stata positiva. L’espulsione di Buffon? Dispiace: l’avevo detto anche l’anno scorso, perché il rosso è troppo e come punizione è più giusto dare rigore e ammonizione, ci sono troppe interpretazioni e questa regola è troppo penalizzante”.
Lazio – Juventus 1-1 | Sabato 25 gennaio 2014
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