Miroslav Klose in queste ore ha in mente una sola cosa: fare gol nel derby di domenica pomeriggio contro la Roma. L’attaccante della Lazio, 36 primavere e non sentirle, è tornato in forma ed è di nuovo al centro del progetto biancoceleste, complice anche il ritorno di Edy Reja sulla panchina dei capitolini e l’addio di Hernanes partito alla volta di Milano; insomma, col contratto in scadenza nel giugno prossimo, un Mondiale che non pare in dubbio (gode della stima del selezionatore della Germania Joachim Loew da tempo immemore) e sirene sempre più insistenti provenienti dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra (Arsenal e Tottenham le pretendenti più accreditate), per il formidabile centravanti tedesco di origini polacche il tempo pare essersi fermato, con un futuro prossimo ancora incentrato sui terreni di gioco e gli allenamenti settimanali. Fino a qualche tempo fa, forse anche per gli infortuni di cui ha patito nella prima metà di questa stagione, pareva che la sua avventura a Formello fosse arrivata al capolinea insieme al suo contratto, coi tifosi laziali che se n’erano fatti una ragione, eppure il nuovo anno ha cambiato un bel po’ di carte in tavola.
Neanche il tempo di digerire il cenone di capodanno che Klose ha subito timbrato il cartellino contro l’Inter, gol vittoria e entusiasmo rinnovato, quindi una serie di buone prestazioni (su tutte contro Udinese, Juve e Chievo), nel mirino del tedesco c’è ora la Roma di Garcia. Un derby che arriva dopo un gennaio più che positivo, così tanto che ora un addio all’Italia non pare più così scontato. Anzi. In un’intervista di due settimane fa a sport1.de ha spiegato senza peli sulla lingua:
“Sono di nuovo in forma. Certo, ho ancora bisogno di giocare alcune partite, ma per il resto mi sento bene. E’ stata una decisione giusta venire qui in Italia, anche per la mia famiglia. È andato tutto bene come speravo. Sono molto soddisfatto sia dal punto di vista della mia carriera calcistica, sia per quanto riguarda la mia vita privata. I miei figli poi, parlano un italiano perfetto. Venire qui è stato una scelta azzeccata, il mio tempo al Bayern era finito. Contratto? Tutto è ancora aperto. Deciderò il tutto insieme alla mia famiglia. Gli Sati Uniti sarebbero comunque un’ipotesi interessante, ma è stato scritto pure che andrò in Inghilterra o in Spagna. In ogni modo la mia famiglia avrà un ruolo determinante nella scelta”.
Al Die Welt aveva raccontato più o meno le stesse cose:
“In estate terminerà il mio contratto, poi vedremo cosa succederà, posso immaginare molte cose: posso rinnovare con la Lazio o andare da qualche altra parte. È importante per me discuterne con la mia famiglia, perché è una decisione importante da prendere tutti insieme. Sono grato di poter giocare ancora a calcio e di poter mantenere questi ritmi. Per molti ad un certo punto diventa solo un lavoro di routine, per me non è ancora così e questo è il bello”.
Persona intelligente, atleta impeccabile, mai sopra le righe e soprattutto goleador implacabile, in questi giorni busserà alla porta di Claudio Lotito per sentire se ci saranno margini di trattativa per un rinnovo biennale; se moglie e figli decideranno di continuare a vivere a Roma, allora i tifosi laziali potranno essere davvero ottimisti. Trentasei gol in 89 apparizioni con la maglia biancoceleste sono tanta roba (per un giocatore che ha inanellato record su record con la maglia della Germania, Kaiserslautern, Werder Brema e Bayern Monaco), altri due anni all’ombra del Colosseo lo consacrerebbero bandiera dell’ennesima squadra in cui ha militato.
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