I tifosi della Lazio che abitualmente occupano la curva Nord, la parte più “calda” del tifo biancoceleste, hanno deciso di iniziare una tregua con la dirigenza. Da tempo in rotta di collisione con il presidente Lotito, quest’anno il gruppo che occupa la curva dello stadio Olimpico aveva deciso per protesta di non sottoscrivere gli abbonamenti. L’iniziativa ha generato un calo vistoso delle tessere per il campionato 2014/2015: solo ottomila abbonamenti venduti in questa estate, un record negativo per il club biancoceleste. Alcuni rappresentanti rappresentanti della curva nord, con un comunicato letto all’emittente romana RadioSei, hanno annunciato che molti tifosi torneranno allo stadio comprando il biglietto singolo di ogni partita e quindi evitando di fare l’abbonamento.
Dopo la sconfitta all’esordio contro il Milan i biancocelesti di Stefano Pioli affronteranno il Cesena in casa alla seconda di campionato e per l’occasione torneranno a indossare sulle maglie da gioco un fiocco giallo per i marò trattenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E’ un’iniziativa voluta da Lotito già nel marzo 2012 per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica su una questione tornata alla ribalta delle cronache in seguito al malore del fuciliere Latorre.
Micheal Ciani, intanto, non nasconde il suo malumore per il mancato trasferimento al Metz. Il francese era indicato tra i partenti, ma è rimasto a Roma così come Gonzalez e Cavanda. Sarà regolarmente a disposizione di Pioli contro il Cesena (probabilmente in panchina), ma ieri, dopo la chiusura del mercato, ha twittato un’emoticon triste con accanto una pistola. Un tifoso ha provato ad incoraggiarlo ma il calciatore ha risposto: “Je suis dég” (tradotto, “sono disgustato”). “Non sei felice di essere rimasto alla Lazio?”, gli ha chiesto un altro sostenitore. Ciani non ha risposto augurando la buonanotte agli utenti.
Lazio | Il comunicato della Curva Nord
Come promesso avevamo dato la fine del calcio mercato come termine ultimo per comunicare la nostra decisione riguardo la nuova stagione, ed eccoci qui.
Sia chiaro che noi non abbiamo mai preteso campioni e vittorie, la nostra protesta non è relativa ai valori tecnici che scendono in campo e non ci siamo allontanati dallo stadio per un’eventuale richiesta di investimenti nel calciomercato.
Circoscrivere la contestazione ad un nostro presunto malcontento derivante dal mercato, sarebbe quantomeno riduttivo ed errato.
Tutte le iniziative da noi intraprese hanno avuto come unico fine quello di protestare contro una società che non ha mai messo la tifoseria al centro del progetto Lazio e che non ha mai difeso i propri tifosi ma anzi li ha troppo spesso DENIGRATI, INSULTATI, ACCUSATI.
Ciò che invece pretendiamo è solo la chiarezza e il rispetto, OGGI E SEMPRE.
Siamo sicuri che il nostro disertare lo stadio nella fase finale della passata stagione e non sottoscrivere gli abbonamenti, siano stati decisivi per spingere la dirigenza verso un esame di coscienza e farle capire che non può esistere una società di calcio senza la propria tifoseria.
A partire da Marzo scorso abbiamo fatto quello che è più innaturale per il tifoso: non andare allo stadio!
Ma non lo abbiamo imposto a nessuno, così come non abbiamo imposto il boicottaggio del materiale ufficiale e le disdette alle varie piattaforme televisive.
Abbiamo comunicato quello che, come gruppo, abbiamo intrapreso come percorso.
Non c’è stata alcuna estorsione da parte nostra, come invece qualcuno vorrebbe far credere, ma se abbiamo avuto un seguito importante è perché la delusione e lo scoramento generale su questa gestione sono di gran lunga superiori a qualunque gioia o aspettativa.
Abbiamo letto e ascoltato di tutto, abbiamo anche scoperto che c’è chi, pur di andare contro l’attuale gestione della Lazio, sarebbe contento di vederla finire nel baratro.
LA RICREAZIONE È FINITA:
D’ora in avanti ognuno torni al proprio posto!
I gufi lascino il campo alle Aquile.
I comunicatori tornino a fare il loro mestiere, così come gli opinionisti, i giornalisti e gli ex calciatori.
La gestione e le decisioni riguardanti la tifoseria della Lazio sono solo affar nostro!
Continuiamo a ritenere la dirigenza della Lazio lontana anni luce da quel senso di rispetto, appartenenza e di Lazialitá che ci contraddistingue da sempre.
Continuiamo a volere all’interno della Società figure di provata fede Laziale, riconosciute dalla tifoseria come tali per quello che hanno fatto per la Lazio.
Continuiamo a detestare chi abusa del proprio potere o delle proprie “conoscenze” rovinando la vita a chi ha il solo difetto di essere dalla parte della ragione e quindi ritenuto scomodo.
Nessun torto subito nei confronti DEI NOSTRI AMICI verrà mai dimenticato e tantomeno perdonato.
Se mai ce ne fosse bisogno mettiamo in chiaro una volte per tutte che rimaniamo della stessa idea: il nostro sogno è di avere, al più presto, una Lazio LIBERA da chi non solo non è in grado di rappresentarla ma da chi negli anni ne ha addirittura oltraggiato e violentato la passione.
Non siamo di certo noi a dover farci da parte perché siamo consapevoli che senza i tifosi Laziali non c’è futuro.
Quel futuro che invece abbiamo avuto modo di vedere grazie alla splendida cornice del 12 Maggio, un futuro che vedrà i nostri figli protagonisti.
PER LORO, PER I NOSTRI PADRI, PER NOI, PER CHI NON PUÒ ESSERCI, E PER CHI NON C’È PIU, bisogna tornare a tifare e difendere i colori della nostra Lazio, il nostro Ideale che va oltre il semplice gioco ma che rappresenta uno stile di vita.
Bisogna tornare a serrare i ranghi e a trasmettere alle nuove leve quello che i nostri padri hanno trasmesso a noi.
Sappiamo che qualcuno farebbe carte false per vedere la Lazio relegata ai margini del calcio che conta con i dirimpettai a farla da padroni.
Noi questo non lo permetteremo mai.
Anche per questo torneremo allo stadio a partire da Lazio-Cesena per far si che La NOSTRA Lazio torni a splendere grazie al suo acquisto più importante, il dodicesimo uomo in campo.
Non sottoscriveremo però l’abbonamento. Abbiamo deciso di comportarci in questo modo per assicurarci che non venga demolito quel poco di buono che viene fatto.
Chiediamo quindi a tutti i Laziali di ritornare con noi allo stadio, indossando i nostri gloriosi colori ad ogni partita, riempiendo ogni settore disponibile, Curva Maestrelli compresa.
All’attuale dirigenza, invece di emettere un penoso comunicato al giorno distorcendo realtà evidenti, chiediamo che si impegni per fare quello che è più sensato per il bene della Lazio stessa: ignorarci.
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