Tibor, Adriano, David e Alessio. Questi sono i nomi dei quattro tifosi della Lazio che sono stati scarcerati ieri. La notizia è stata annunciata dal ministro degli Esteri Emma Bonino alle commissioni Esteri riunite di Camera e Senato. I laziali hanno patteggiato e per questo hanno potuto firmare il foglio di scarcerazione e hanno lasciato il carcere di Bialoleka, dove erano stati condotti dopo i fatti avvenuti lo scorso 28 novembre in occasione della gara di Europa League tra Lazio e Legia.
Gli italiani erano stati accusati da subito di aver praticato violenze sui poliziotti. In carcere al momento ne restano altri 18 (di cui 8 in attesa di giudizio), ma già ieri la Bonino aveva annunciato che altri 4 ne sarebbero stati liberati oggi.
I quattro scarcerati ieri hanno patteggiato a due anni di reclusione con la condizionale, una multa di 600 euro (dei quali 100 da devolvere in beneficenza) e tre anni di Daspo europeo.
La vicenda, come noto, ha rischiato di diventare un caso diplomatico tra Italia e Polonia. Infatti il ministro dell’Interno di Varsavia aveva definito “banditi” i tifosi incarcerati, mentre il premier Enrico Letta aveva chiesto al suo omologo Tusk un veloce epilogo alla delicata vicenda e il ministro Bonino di “rilasciare chi è senza accuse”. La situazione, come evidente, non si è ancora risolta del tutto, ma i segnali positivi ci sono dopo il pessimismo che si era diffuso negli scorsi giorni.
Intanto Wojciech Ponikiewski, l’ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia, ha denunciato, con un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, di aver ricevuto pesanti minacce, anche di morte, dai laziali da quando è scoppiato il caso.
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