Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: la Lazio che ne incassa altri quattro contro la Juventus è un ibrido di errori ed orrori, anche al netto del gioco straripante dei bianconeri, è questa volta figlia delle volontà tattiche di Petkovic, per una volta presuntuoso all’ennesima potenza nello schierare solo costruttori contro i carri armati della Juve.

Più Petkovic che Hernanes, colpevole di aver sistematicamente perso Vidal, di aver commesso falli di semi-frustrazione, di essersi poi anche preso il rosso per un’ingenuità che non fa parte del repertorio di un campione quale è il brasiliano, ma ormai dichiaratamente in confusione e senza passo per contrastare un avversario come Arturo Vidal: incredibile che alla sesta volta che questa Lazio incrocia la Juve in un anno solare Hernanes venga ancora schierato da mezzo sinistro in questa situazione di uno contro uno che non può sopportare.

Non ha i rientri giusti, patisce l’asfissia nonostante il talento, ha bisogno di spazi per elargire il suo gioco cadenzato. Eppure parliamo di un centrocampista versatile che può giocare ovunque in una mediana a rombo: la sfida di Petkovic a Conte è definitivamente persa, e il fotogramma è il 2-0 bianconero, limpido, con Hernanes impotente di fronte all’infilata di Vidal (manco la colpa fosse sua, e la difesa dov’era?), dove comunque la Lazio ha mostrato il fianco e una delle grandi più grandi debacle tattiche della gestione Petkovic.

Regola numero uno del manuale dell’allenatore: non mettere in condizione di grave difficoltà i tuoi uomini migliori, a costo di sacrificare il credo e magari pure l’ego.

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ultimo aggiornamento: 01-09-2013


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