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L’Inter aveva tentato di recuperare Adriano. Le parole del brasiliano gettano una nuova luce

Adriano Leite Ribeiro è forse il più grande rimpianto degli ultimi 20 anni nerazzurri. Il brasiliano rivela i tentativi dell’Inter di recuperare la sua situazione psicofisica al limite.

In un mondo dove le luci dei riflettori spesso illuminano solo i successi, raramente si getta luce sulle difficoltà personali che gli sportivi devono affrontare lontano dal rettangolo di gioco.

Un esempio emblematico di questa situazione è la storia di Adriano Leite Ribeiro, meglio conosciuto come Adriano, ex stella dell’Inter, che ha condiviso il suo viaggio personale tra dipendenza e depressione nel tentativo di sensibilizzare sull’importanza della salute mentale rivelando alcuni dettagli che riguardano i nerazzurri legati al suo periodo più buio.

Depressione e bottiglie

Durante gli anni d’oro della sua carriera all’Inter, tra il 2004 ed il 2007, Adriano era noto per la sua potenza fisica e la sua prepotenza sotto porta, ma dietro la maschera del calciatore di successo si celava un uomo in lotta con demoni personali. Nel suo libro autobiografico, “Adriano, Meu Medo Maior”, l’ex attaccante rivela come l’alcol sia diventato il suo rifugio, l’unico mezzo per distogliere la mente dai problemi che lo assillavano sorti soprattutto dopo che il padre, sua figura di riferimento, è venuto a mancare. Tra allenamenti mancati e notti in discoteca, Adriano narra di essere caduto in una profonda depressione, una condizione che lo ha portato a vivere momenti bui, lontano dall’immagine felice e realizzata che molti avevano di lui.

Mente e corpo

La storia di Adriano è una testimonianza potente che evidenzia l’importanza della salute mentale, specialmente in ambito sportivo dove il benessere psicologico può essere facilmente trascurato a favore della continua domanda di prestazioni fisiche al top. È fondamentale riconoscere i segnali di pericolo e assicurare che gli atleti ricevano il supporto necessario per affrontare le sfide mentali ed emotive legate alla loro professione. Solo così sarà possibile proteggere loro stessi sia nella vita privata che nella carriera e l’Inter, Adriano, ha seriamente provato a recuperarlo.

coreografia tifosi Inter

L’intervento dell’Inter e la fuga in Svizzera

Per cercare di dare una svolta alla sua vita, l’Inter organizzò per Adriano un ricovero in una clinica svizzera specializzata nella disintossicazione dall’alcol. La paura di essere trattato come un paziente a rischio psichiatrico serio col terrore di poter arrivare a misure contenitive estreme, tuttavia, lo spinse a fuggire dalla clinica e a cercare rifugio a San Paolo, dove ricevette l’assistenza di uno psichiatra che lo aiutò a intraprendere un percorso di ripresa. Questo segnò l’inizio di una nuova fase della vita di Adriano, nella quale riuscì gradualmente a ritrovare la passione per il calcio e la volontà di impegnarsi anche nelle “cose noiose” legate sia alla vita di un atleta professionista che a quelle di un uomo come tanti.

 

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