Aggiornamento mercoledì 2 luglio 2014 – Il giorno dopo l’invasione di campo durante Belgio-Usa da parte dell’italiano Mario Ferri detto “il Falco”, ecco che nel web è cominciato a circolare un video, ripreso anche da Repubblica, in cui si vede che Ferri è nello stadio su una sedia a rotelle e a un certo punto si alza e comincia a correre nel campo per la sua invasione. Lo stesso Falco ha pubblicato sul suo profilo Facebook questo video girato prima di entrare nello stadio in cui si fa aiutare da alcuni brasiliani.

Il segretario generale della Fifa Jerome Valcke durante la trasmissione Selecao SporTV ha commentato:

“È una vergogna, questa persona è il peggiore esempio e deve essere punito. È un’offesa per tutte le altre persone che erano lì su una sedia a rotelle. La cosa triste è che abbiamo lavorato per garantire l’accesso allo stadio per le persone con disabilità, bisogni speciali e su sedia a rotelle. Questa persona agisce contro tutto ciò che facciamo per garantire un posto a chi ne ha diritto”

Il diretto interessato ha replicato:

“Utilizzare la carrozzella, fingendo di avere un piccolo gesso alla gamba, era l’unico modo per arrivare a bordo campo. Moralmente non è un bel gesto, chiedo scusa a chiunque si sia offeso. Ma era l’unico modo per lanciare due messaggi di pace: uno per i bambini delle favelas e l’altro per il tifoso napoletano ucciso, e chiedere un calcio pulito”

L’invasore di Belgio-Usa è (il solito) italiano | #Cirovive sulla maglietta

Martedì 1 luglio 2014

La partita Belgio-USA è stata interrotta per una 30ina di secondi al 16esimo minuto del primo tempo da un’invasione di campo pacifica. Il protagonista era un italiano, a questo punto l’unico ad aver calcato un campo degli ottavi di finale dei Mondiali 2014. Si tratta di Mario Ferri detto ‘il Falco’, già noto al pubblico italiano ed in parte anche internazionale. Si tratta infatti della stessa persona che nel novembre 2009 interruppe un’amichevole della nazionale italiana contro l’Olanda indossando una T-shirt con la scritta ‘Cassano in Nazionale’, richiesta non accolta dall’allora CT Marcello Lippi in vista dei Mondiali 2010.

Nei giorni successivi si scusò per il suo gesto rilasciando addirittura un’intervista al TG1, definendolo una “cassanata”. Contestualmente promise che non avrebbe più ripetuto l’esperienza, ma in realtà le cose non sono andate così. Da quel giorno infatti ha iniziato una ‘carriera’ da invasore, seguendo le orme del catalano Jimmy Jump vero ‘professionista in questa specialità’.

Mario Ferri può vantare anche l’invasione nella finale di Champions League del maggio 2011 tra Barcellona e Manchester United giocata a Wembley, che gli costò anche diversi problemi legali a causa delle norme severe che vigono oltremanica per questo genere di carnevalate da malati di protagonismo. Prima ancora aveva anche invaso il campo della finale del Mondiale per Club 2010 ad Abu Dhabi ed anche quello della semifinale Germania-Spagna dei Mondiali 2010. Anche queste due marachelle gli costarono care, perché le autorità locali gli sequestrarono il passaporto per diversi giorni impedendogli di fare ritorno in Italia.

Questa volta sulla sua maglietta di Superman aveva anche due scritte con tanto di hashtag: #cirovive, per il tifoso del Napoli morto pochi giorni fa dopo una lunga degenza in ospedale a seguito dell’agguato subito nelle ore precedenti alla finale di Coppa Italia di quest’anno, e #savefavelaschildren.

Mario Ferri, invasore di campo Belgio-USA (Foto)

Mario Ferri, invasore di campo Belgio-USA (Foto)

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