Marcello Lippi saluta il 2014 con una lunga intervista a Tuttosport. Si parla naturalmente e prevalentemente di calcio italiano e di Juventus. L’ex commissario tecnico campione del mondo 2006 assegna i suoi personali Oscar e svela: “Se esistesse un Pallone d’oro tutto italiano, quello sarebbe da assegnare assolutamente ad Andrea Pirlo.

Sulla sfida per il tricolore, Lippi dice:

“Juve e Roma hanno dimostrato di non avere rivali in serie A, ne hanno fatto piazza pulita in breve tempo. I giallorossi lotteranno con tutte le loro forze per mettere le mani sullo scudetto, ma la Juventus ripartirà da favorita, a gennaio. Che non significa che vincerà di sicuro, ma che avrà le maggiori possibilità di conquistare il quarto tricolore consecutivo”.

I motivi della Juve favorita sulla Roma sono due:

“I giallorossi hanno dimostrato che essere su due fronti pesa sulle energie. I sette gol presi in casa dal Bayern e eliminazione dalla Champions lasceranno sicuramente strascichi. A favore di Garcia vi è il distacco, non ancora enorme, e il fatto di dover giocare all’Olimpico la sfida di ritorno con i bianconeri. E poi, dopo la sosta di Natale, solitamente si azzera tutto e si riparte daccapo. Ma la mia impressione è che il campionato ricomincerà con la Juve in grado di mantenere la supremazia. Il secondo motivo è che la squadra di Allegri ha accusato un po’ di stanchezza nell’ultimo periodo, come dimostrato anche nella finale di Supercoppa con il Napoli. Ma si tratta di situazioni transitorie. A gioco lungo, la Juve farà valere la sua forza su tutte. E’ una squadra costruita per vincere, pure più forte dell’anno scorso. E ora avrà anche più fame”.

Juve di Allegri più forte di quella di Conte, dunque?

“Meno aggressiva, forse. Ma è il tipo di gioco di Allegri che è così: c’è un atteggiamento tattico diverso, più riflessivo. Meno verticalizzazioni e maggiore giro palla. La fame rabbiosa del gruppo, però, non si è ridotta di una virgola. Tatticamente è più completa, più europea. Più forte ed esperta”.

Alla ripresa del campionato, il 6 gennaio, subito Juve-Inter, Allegri contro Mancini:

“Sarà una grande partita, dal fascino splendido. Mancini ha già dato una svolta all’Inter, i nerazzurri hanno più entusiasmo e nuove motivazioni. La reazione con la Lazio è stata veemente. E’ la cura del Mancio. Che non ha la bacchetta magica, ma ha già rimesso in carreggiata la squadra. Questa nuova Inter va presa con le molle, è temibile, anche se ancora discontinua. Psicologicamente, la sfida del 6 gennaio sarà più importante per l’Inter, che può ancora lottare per il terzo posto. Come il Napoli, il Milan e la stessa Fiorentina. L’Inter può vincere allo Stadium, ma la Juve è più forte e saggia”.

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ultimo aggiornamento: 30-12-2014


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