Mario Balotelli con molta probabilità non sarà della partita, domani a Londra il Liverpool sarà impegnato sul campo del Crystal Palace e il fastidio all’inguine patito con la maglia della Nazionale costringerà quasi sicuramente il tecnico Brendan Rodgers a non poter fare affidamento sull’attaccante italiano. Un male? Visti i numeri di questo avvio di stagione di Balotelli non può certo dirsi che la sua assenza verrà vissuta come una catastrofe tra i tifosi dei Reds che hanno potuto esultare per un gol dell’ex milanista solo in due occasioni (una in Champions, l’altra in Coppa di Lega), senza per altro mai veder gonfia la rete in una partita di campionato (di contro ha fallito occasioni al limite del clamoroso).
Tutto lascerebbe supporre che a 24 anni Balotelli sia entrato prematuramente in un vicolo cieco e, conoscendo il personaggio, ritrovare il bandolo della matassa non sarà per lui semplice. La sua unica fortuna, a questo punto, è l’autostima che pure non gli manca, la convinzione di essere sempre tra i più forti sul rettangolo verde, anche se di segnare non c’è verso e la Nazionale diventa sempre più un miraggio a pochi mesi dalla spedizione mondiale in terra brasiliana, quando gli azzurri si affidavano a lui per andare il più avanti possibile nel torneo. In un’intervista a Fox Sports Australia, l’ormai ex SuperMario ribadisce la fiducia che sente di nutrire in primis da egli stesso, e pazienza se non viene capito dagli altri:
“Non ho bisogno che la gente creda in me finché io avrò fiducia in me stesso. Per me contano la mia famiglia e i miei amici più stretti. Alcuni pensano che siccome non segno e non sono partito bene in questa stagione, allora non possa essere un top player, un giocatore importante per questa squadra. Affari loro, non mi interessa quello che si dice su di me perché so che sono solo bugie”.
Sentito dalla stessa emittente un paio di anni fa, gli era stata rivolta la medesima domanda: all’epoca giocava nel City e da lì a poco si sarebbe trasferito al Milan, gli venne chiesto di darsi un voto. Optò per un sei e mezzo, questa volta è di manica più larga:
“Ora mi do un sette. Corro più di prima, non ho mai corso così, per cui mi merito mezzo punto in più. I gol arriveranno, per adesso non arrivano ma non vuol dire che non so segnare più”.
Intanto però dalle parti di Anfield stanno per perdere la pazienza, di lui si parla più per quanto fa fuori dal terreno di gioco che in campo, non lo aiuta la situazione generale della squadra, lontana parente della formazione spumeggiante che la stagione scorsa stava per vincere il campionato. Riuscirà Balotelli a rialzare la testa? Ora o mai più, viene da pensare.
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