Tra una capatina a Monaco di Baviera di Conte a Paratici (osservati speciali Sanchez del Barcellona e Robben del Bayern) e una dichiarazione, l’ennesima, di Raiola sul futuro di Ibrahimovic (smanioso di tornare in Italia), la Juve ha ormai cominciato in maniera ufficiale, e per il terzo anno di fila, la sua caccia al top-player in attacco, quel giocatore in grado di infiammare la curva e di far impazzire le difese avversarie, il centravanti capace in poche parole di poter vincere le partite da solo con un guizzo da fuoriclasse. A differenza però delle stagioni scorse la dirigenza di Corso Galileo Ferraris un po’ di fieno in cascina lo ha già messo tesserando Fernando Llorente, ancora di fatto all’Athletic Bilbao ma poco più che un comprimario dalle parti del San Mamés. Insomma, la dirigenza del club basco non ha digerito la dipartita del suo giocatore più rappresentativo a zero euro (quando appena dodici mesi fa incassava 40 milioni dalla Baviera per Javi Martinez) e così quest’anno per il biondo di Pamplona il campo è stato poco più che un miraggio.

Partito solo 4 volte da titolare in campionato, per un totale di 21 presenze e appena 742 minuti giocati (a cui vanno sommate le presenze in Europa e in Coppa del Re, 10 complessivamente), Llorente domenica scorsa ha ritrovato il gol fissando il risultato sull’1-1 finale tra l’Athletic e il Deportivo La Coruna; dimostrazione che il campione del mondo e d’Europa con la Spagna non ha perso il fiuto del gol: “Giocare mi ha sorpreso, ma io mi alleno sempre per essere al 100%” ha dichiarato a fine partita, pur essendo ormai da mesi con la testa da una sola parte. A Torino, sponda Juve, per aiutare i bianconeri a continuare a vincere. Già, ma che Llorente sarà quello che a luglio si presenterà agli ordini di Antonio Conte nel ritiro estivo della Vecchia Signora? Per forza di cose un giocatore non al top della forma, come avverte l’ex preparatore atletico di Juve e Siena, nonché amico di Conte, Giampiero Ventrone:

“Llorente sbarcherà a Torino molto probabilmente abbastanza ingolfato, in condizioni non ottimali. La Juventus dovrà seguire il suo modello di lavoro, facendo delle valutazioni mediche e di campo. L’allenamento non può sostituire assolutamente la partita e viceversa. La partita è un processo di maturazione che completa l’atleta: sia che uno si alleni benissimo che si alleni male, manca sempre un pezzo. Al contrario invece, se giochi tanto e ti alleni poco, ti privi della base. Conte è un tipo pratico e senza pregiudizi, lo conosco bene e credo lo stia già studiando. Llorente dovrà organizzare delle vacanze di lavoro, sudando almeno per due ore al giorno, in vista del ritiro pre-campionato”.

Le sue qualità non si discutono, basta spulciare i numeri: nelle tre stagioni della consacrazione, quelle cioè dal 2009 al 2012 con in mezzo i trionfi con la Nazionale, Llorente ha giocato una marea di partite con l’Athletic Bilbao, timbrando il cartellino (spesso in maniera spettacolare) con buona frequenza. Ben 145 partite in tre anni (in tutte le competizioni) e 71 gol, un biglietto da visita conosciuto dalla dirigenza juventina e non a caso è stato per anni l’idolo della gente di Bilbao: basterà il suo curriculum per far bene in una città, una squadra e un campionato nuovi dopo una stagione passata in naftalina? Conte sta già studiando come fare.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

antonio conte Juventus Liga Spagnola personaggi

ultimo aggiornamento: 24-04-2013


Leonardo smentisce le voci: “Ibrahimovic e Lavezzi restano al Psg, mentre Cavani non interessa”

Stephan El Shaarawy, parla l’agente: “Lusingati dal Napoli ma il Milan non lo cederà”